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24 maggio 2016 2 24 /05 /maggio /2016 07:00

Il ruolo del sionismo nell'Olocausto

 

Religiosamente e fisicamente responsabile

Le Rôle du sionisme dans l’Holocauste

I bambini ebrei del campo della morte di Birkenau

 
Sin dall'inizio, molti rabbini hanno avvertito dei pericoli potenziali del sionismo e hanno apertamente dichiarato che tutti gli ebrei fedeli a Dio dovevano allontanarsi da esso, allo stesso modo in cui ci si allontana dal fuoco. Hanno reso i loro avvertimenti chiari per i membri delle loro comunità e al grande pubblico. Il loro messaggio era che il sionismo è un fenomeno razzista sciovinistico che non ha assolutamente nulla a che vedere con l'ebraismo. Hanno pubblicamente dichiarato che il sionismo sarebbe certamente stato nocivo al benessere degli Ebrei e dei Gentili, che i suoi effetti sulla religione ebraica non sarebbero staio nient'altro se non distruttivi, che essi corrompevano la reputazione degli Ebrei nel loro complesso e che avrebbe causato la confusione totale nelle comunità ebraiche e non ebraiche. L'ebraismo è una religione. L'ebraismo non è una razza o una nazionalità.
Questo era e resta sempre il consenso tra i Rabbini. Abbiamo ricevuto la Terra Santa da Dio allo scopo di poter studiare e praticare la Torah senza essere disturbati, e raggiungere così dei livelli di santità difficili da raggiungere al di fuori da questa Terra Santa.
Ma abbiamo abusato di questo privilegio, e ne siamo stati espulsi. E' esattamente ciò che sostengono tutti gli ebrei nelle loro preghiere in occasione di tutte le loro festività ebraiche: "Umipnay Chatoenu golinu mayartsaynu", e cioè "in ragione dei nostri peccati siamo stati espulsi dalla nostra terra".
Siamo stati avvertiti da Dio di "non entrare nella terra santa come un sol corpo prima dell'ora fissata", "di non ribellarsi contro le nazioni", ma piuttosto di essere dei cittadini leali, di non fare non importa cosa contro la volontà di non importa quale nazione o del suo onore, di non cercare la vendetta, la discordia, la restituzione o la compensazione, "per non uscire dall'esilio prima dell'ora".
Dobbiamo essere umili e accettare il giogo dell'esilio. Violare questi giuramenti avrebbe come conseguenza di fare che "la vostra, diventasse una carne da preda come quella dei cervi comuni e dell'antilope nella foresta", e che la redenzione sia ritardata.
 
Il rispetto dei giuramenti fissato nel Talmud (Tractate Ketubos, p. 111a)
 
Violare i giuramenti è non soltanto un peccato, ma anche un'eresia perché ciò va contro i principi fondamentali della nostra Fede. Non è attraverso il pentimenro che Dio il solo Altissimo, senza alcun intervento o sforzo umano, ci farà ottenere la redenzione del nostro esilio. Sarà dopo che Dio avrà inviato i Profeti Elijah (Elia) e Moshiach (il Messia) [1] che conduranno tutti gli ebrei a compiere il pentimento. In quel momento vi sarà la Pace universale.

Le Rôle du sionisme dans l’Holocauste

 

Tutte le autorità religiose tradizionali di quest'epoca hanno predetto che, a causa del sionismo, delle grandi difficoltà si abbatteranno sull'intera umanità e in particolare sugli ebrei. Essere ebrei significa innanzitutto essere nati da una madre ebrea o che ci si è convertiti a questa religione, ma anche che si accetta totalmente la Legge ebraica, senza esprimere nessuna riserva in rapporto a ciò che essa stabilisce.

Sfortunatamente, vi sono molti ebrei che non sospettano assolutamente quali siano i doveri di un ebreo. Un buon numero di loro non possono essere biasimati, perché semplicemente, in molti casi, non hanno ricevuto una vera educazione ebraica. Ma vi sono anche quelli che deformano deliberatamente gli insegnamenti della nostra tradizione per farli concordare con i loro interessi personali. Si capisce oggi difficilmente che, in religione, non importa chi ha il diritto o la capacità di prendere una decisione concernente la Legge, e in particolare nelle materie in cui questa non ha assolutamente alcuna competenza. Ne deriva di conseguenza che gli individui che hanno "deciso" che il giudaismo era una nazionalità devono essere ignorati e anche criticati. Non è un segreto per nessuno che i fondatori del sionismo non hanno mai studiato la Legge ebraica, e che essi non hanno mai espresso un sincero interesse per la nostra santa Tradizione. Essi si sono autoproclamati delle autorità rabbiniche e si sono designati essi stessi come i leader della "nazione ebraica. Nella storia ebraica, delle azioni come queste si sono sempre accompagnate da disastri. Essere ebrei e sfidare apertamente le autorità, o ancora introdurre delle "riforme" o delle "innovazioni" nella religione, senza consultare preventivamente coloro che sono stati designati ufficialmente come i maestri spirituali degli abrei, è l'equazione ideale per ottenere una catastrofe. Non si può decidere semplicemente di "modernizzare" delle leggi e delle tradizioni antiche. I maestri spiritualu contemporanei di giudaismo, più noti con il nome di Rabbini ortodossi, sono stati regolarmente investiti per giudicare e interpretare i soggetti che riguardano la Fede abraica. Questi Rabbini hanno ricevuto i loro diritti e responsabilità [dai loro maestri, e non da se stessi], e costituiscono un anello nella catena ininterrotta della Tradizione ebraica che risale sino a Mosè, che ha ricevuto la Torah da Dio l'Altissim Stesso. Sono questi Rabbini stessi che hanno previsto, durante l'apparizione del movimento sionista, i funesti risultati che ne sarebbero indubbiamente derivati.

Il Grande Rabbino Teitelbaum

Le Rôle du sionisme dans l’Holocauste

E' quest'uomo, che possiede una comprensione eccezionale dell'essenza del giudaismo, e un grado incontestato di santità, che ha statuito su quale debba essere la posizione del vero giudaismo su quel che concerne il sionismo. Quest'uomo carismatico, il Rebbe di Satmar, il Grande Rabbino Joel Teitelbaum, non ha dissimulato il suo linguaggio.

Infatti, ha esplicitamente chiamato il sionismo "l'opera di Satana", un "sacrilegio" e una "blasfemia". Ha vietato ogni forma di partecipazione a qualsiasi manifestazione sionista. Ha anche affermato che il sionismo è stato fondato per attirare la Collera di Dio sul Suo popolo. Ha mantenuto questa posizione con un coraggio costante sin dall'inizio del sionismo mentre era in Ungheria, sino alla sua morte avvenuta a New York, dove dirigeva una comunità ebraica che contava almeno un centinaio di migliaia di persone.

Il Grande Rabbino Teitelbaum, erede di una tradizione mistica di santi maestri del Chassidismo, ha sfortunatamente visto le sue predizioni compiute. Abbiamo perso più di sei milioni di nostri fratelli, sorelle, figli e figlie, in modo orribile. Più di sei milioni di persone hanno dovuto provare questa punizione a causa della stupidità sionista.

L'Olocausto, ha detto, è stato il risultato diretto del sionismo, e cioè una punizione di Dio. E' unanimamente noto che tutti i saggi e santi d'Europa hanno dichiarato, durante l'ascesa al potere di Hitler, che era un mezzo per compiere la collera divina, inviata per castigare gli Ebrei, a motivo dell'apostasia amara del sionismo contro la credenza nella redenzione certa del Messia.

Le Rôle du sionisme dans l’Holocauste

Ma le cose non finiscono qui. Non è bastato ai sionisti di svegliare la Collera di Dio. Si sono permessi di mostrare un disprezzo insondabile per i loro fratelli e sorelle ebrei partecipando attivamente al loro sterminio. La sola idea del sionismo, contro la quale i rabbini li avevano messi in guardia dicendo loro che essa aveva causato la devastazione e la distruzione, non era sufficiente per essi. Hanno fatto in più lo sforzo di gettare benzina su una fiamma già ardente. Hanno dovuto inoltre incitare Adolf Hitler, l'Angelo della Morte, a commettere ciò che ha commesso.

Si sono presi la libertà di dire al mondo che essi erano i rappresentanti degli ebrei. Ma chi ha nominato questi individui come capi degli ebrei?! Non è un segreto per nessuno che questi pretesi "capi" eranbo degli ignoranti in materia di giudaismo, che erano atei, e anche razzisti. Questi sono i "politici" che hanno organizzato il boicottaggio irresponsabile contro la Germania nel 1933. Questo boicottaggio ha colpito la Germania allo stesso modo in cui una mosca colpirebbe un elefante - ma ha apportato la calamità sugli Eberi d'Europa.

In un momento in cui l'America e l'Inghilterra erano in pace con il cane pazzo Hitler, questi "politici" sionisti hanno abbandonato la sola via politica plausibile; e, con il loro boicottaggio, hanno spinto il capo della Germania alla frenesia. Il genocidio è iniziato; ma queste persone, se esse possono essere considerate tali, come facenti parte della razza umana, si sono lavate le manhi.

Nessuna vergogna [2]

Il Presidente Roosevelt organizzò la conferenza di Evian nel luglio del 1938, per trattare il problema dell'ebreo rifugiato. La delegazione dell'Agenzia Ebraica, diretta da Golda Meir (Meirson), ha ignorato un'offerta tedesca per permettere agli ebrei d'Europa di emigrare verso altri paesi mediante il pagamento di 259 dollari a persona. Inoltre, i sionisti non hanno fatto nessun sforzo per influenzare gli Stati Uniti e i 32 altri paesi durante il corso della conferenza per permettere l'emigrazione degli ebrei tedeschi e autriaci. Il primo febbraio 1940, Henri Montor, vicepresidente esecutivo dell'Appello Ebraico Unito (Appel Juif Uni), ha rifiutato di intervenire quando un cargo di rifugiati ebrei è fallito sul danubio, dichiarando che "la Palestina non può essere popolata con delle persone attempate o indesiderabili". E' un fatto storico che nel 1941, e anche nel 1942, la Gestapo tedesca ha offerto a tutti gli ebrei europei di trasferirsi in Spagna, se accettavano di abbandonare tutte le loro proprietà in Germania e nella Francia occupata, alla condizione che:

a) nessuno dei deportati viaggiasse dalla Spagna alla Palestina;

b) tutti i deportati siano trasportati dalla Spagna agli Stati Uniti  o le colonie britanniche, e rimanere là; i permessi di ingresso dovevano essere regolati dagli ebrei che vivevano là;

c) 1.000 dollari di riscatto dovevano essere pagati dall'Agenzia per ogni famiglia, pagabili durante l'arrivo della famiglia alla frontiera spagnola, dove dovevano arrivare quotidianamente 1.000 famiglie.

I capi sionisti in Svizzera e in Turchia hanno ricevuto quest'offerta con l'affermazione chiara che la Palestina era esclusa come destinazione per i deportati, a motivo di un accordo passato tra la Gestapo e i Mufti.

La risposta dei capi sionisti è stata negativa, con i seguenti commenti:

a) soltanto la Palestina può essere considerata come destinazione dei deportati.

b) gli ebrei europei devono subire una morte e una sofferenza tali, che, alla fine della guerra, le potenze vittoriose possono mettersi d'accordo sulla necessità della creazione di uno "Stato Ebraico".

c) nessun riscatto deve essere pagato.

Questa risposta all'offerta della Gestapo è stata fatta conoscendo pienamente che l'alternativa all'offerta dei Tedeschi era la camera a gas. Questi capi sionisti sleali hanno tradito la loro propria carne e sangue. Il sionismo non è mai stata una scelta per il bene degli Ebrei. Al contrario: era una formula perché degli esseri umani fossero impiegati come moneta di scambio per il viaggio di superbia di un pugno di disperati. Una perfidia! Un tradimento al di là di ogni descrizione!

Allo stesso modo, nel 1944, durante delle deportazioni ungheresi, è stata fatta una proposta preventiva, secondo la quale tutti gli Ebrei ungheresi avrebbero potuto essere salvati. La stessa gerarchia sionista ha ancora rifiutato quest'offerta (dopo che le camere a gas avevano già divorato alcuni milioni di ebrei).

Il governo britannico accordo dei permessi a 300 rabbini e alle loro famiglie per andare alle colonie delle isole Mauritius, includendo il passaggio attraverso la Turchia. I capi dell'Agenzia Ebraica hanno sabotato questo piano, e hanno in seguito commentato che questo piano era sleale verso l'ideale della Palestina, e che i 300 rabbini e le loro famiglie dovrebbero essere completamente ubriache per accettare. 

Il 17 dicembre 1942, le due camere del Parlamento britannico hanno dato prova della loro diligenza per trovare una terra d'accoglienza provvisoria per i rifugiati ebrei. Il Parlamento britannico ha proposto di evacuare 500.000 ebrei d'Europa, e di accoglierli nelle colonie britanniche, nel quadro di negoziazioni diplomatiche con la Germania. Nell'arco di due settimane, questo movimento ha ricevuto un totale di 277 firme parlamentari. Il 27 gennaio, quando le tappe seguenti dovevano essere avviate da più di 100 M. P.'s e Lords, un portaparola dei sionisti ha annunciato che gli Ebrei si sarebbero opposti al movimento perché la Palestina non era presa in considerazione. Il 16 febbraio 1943, la Romania ha offerto a 70.000 rifugiati ebrei del Trans-Dniestria la possibilità di partire per il prezzo di 50 dollari a persona. Quest'annuncio è stato reso pubblico nei giornali di New York.
Il 18 febbraio 1943, Yitzhak Greenbaum, presidente del Comitato di Soccorso dell'Agenzia Ebraica, rivolgendosi al Congresso sionista di Tel Aviv, disse: "Quando mi hanno chiesto: 'Potete dare del denaro proveniente dai fondi dell'Appello Ebraico per salvare gli Ebrei d'Europa?', ho risposto: 'NO!', e dico ancora: 'NO!'... Si dovrebbe resistere a questa tendenza che spinge le attività sioniste a occuparsi di cose di importanza secondaria".

Il 24 febbraio 1943, Stephen Wise, presidente del Congresso Ebraico Americano e capo dei sionisti americani, presentò un rifiuto pubblico a quest'offerta, e dichiarò che nessuna colletta di fondi sembrava giustificata da questo punto di vista. Nel 1944, il Comitato d'Urgenza per salvare gli Ebrei chiese al Governo americano di stabilire un Consiglio di rifugiati di guerra. Ora, Stephen Wise, davanti a una riunione speciale del Comitato, si oppose a questa proposta. Durante i negoziati che ebbero allora luogo, Chaim Weizman, il primo "politico ebreo" dichiarò: "La parte più valida della nazione ebraica è già in Palestina; e gli ebrei che vivono fuori dalla Palestina non sono importanti". Nello stesso ordine di idee, Greenbaum ha detto: "Una vacca in Palestina vale più di tutti gli ebrei d'Europe". In seguito, dopo l'episodio più amaro della storia ebraica, questi "politici" sionisti hanno ingannato i rifugiati, spezzati dalle loro esperienze nei campi di concentramento, incitandoli a restare nella fame e la privazione, e a rifiutare ogni ricollocazione che non fosse la Palestina; e questo soltanto allo scopo di stabilire il loro Stato.

Nel 1947, William Stration, membro al Congresso, ha richiesto un preventivo per accogliere immediatamente negli Stati Uniti 400.000 profughi. Il preventivo non è potuto andare a buon punto, a causa dell'obiezione pubblica dei capi sionisti.  Questi fatti sono letti con una costernazione e una vergogna insopportabili. Come possiamo spiegare che precisamente nell'ultima fase della guerra, quando i nazisti erano disposti a scambiare gli ebrei contro denaro, in parte a ragione del loro desiderio di stabilire un contatto con le potenze occidentali che, essi credevano, essere sotto l'influenza ebraica, come possiamo dunque spiegare che gli autoproclamati "capi ebrei" non abbiano spostato mari e monti per salvare coloro che erano ancora in vita tra i loro fratelli?

Il 23 febbraio 1956, è stato chiesto alla Camera dei Comuni canadesi a J. W. Pickersgill, Ministro dell'Immigrazione, se avrebbe aperto le porte del Canada ai rifugiati ebrei. Egli rispose: "Il governo non ha compiuto nessun progresso in questo senso, perché il governo di Israele... non desidera che agiamo in tal modo". Nel 1972, i dirigenti sionisti si sono opposti con successo al tentativo del Congresso degli Stati Uniti di permettere a 20.000 - 30.000 rifugiati russi di entrare negli Stati Uniti. E le organizzazioni ebraiche di aiuto, come Joint e HIAS, hanno ricevuto delle pressioni per abbandonare questi rifugiati a Vienna, a Roma e in altre città d'Europa. Il loro progetto è chiaro!!! Gli sforzi umanitari di aiuto sono sovvertiti per servire gli interessi sionisti.

Si potrebbero anche citare molti altri esempi tra i crimini efferati e i misfatti compiuti da queste persone abiette e degenerate, chiamati "politici ebrei", ma per ora ci fermiamo qui.

La responsabilità sionista nell'Olocausto è dunque tripla:

1. L'Olocausto è stata una punizione perché i sionisti hanno violato i tre giuramenti sacri (vedere Talmud, Tractate Kesubos).

2. I capi sionisti hanno apertamente rifiutato di appoggiare e aiutare, sia finanziariamente sia attraverso altri mezzi, i loro fratelli e sorelle per salvarli da una morte cruenta.

3. I capi del movimento sionista hanno cooperato con Hitler e i suoi alleati in numerose occasioni e in molti modi. I sionisti offroino un'alleanza militare con Hitler. Ci piacerebbe sinceramente poter affermare che i capi del movimento sionista si sono limitati a rimanere indietro nell'azione, ed hanno del tutto semplicemente ignorato la difficile situazione dei loro fratelli e sorelle abbattuti quotidianamente. Sfortunatamente, non soltanto hanno pubblicamente rifiutato di assisterli nelle loro delibere, ma hanno inoltre attivamente partecipato ai detestabili crimini di Hitler e del regime nazista.

Le Rôle du sionisme dans l’Holocauste

All'inizio del 1935, un battello di passeggeri esce dal porto tedesco di Bremerhaven per Haifa in Palestina. Si poteva leggere il nome del battello in ebraico: "Tel Aviv", mentre una bandiera recante l'emblema nazista della svastica campeggiava sulla cima del pennone. E benché il battello fosse di proprietà sionista, il suo capitano era un membro del Partito nazionalsocialista (nazista). Molti anni più tardi, uno dei passeggeri del battello, richiamandosi a quest'episodio, ha parlato di questa combinazione simbolica come di una "assurdità metafisica". Assurda o meno, non per questo esso resta il capitolo meno noto della storia: la vasta collaborazione tra il sionismo e il Terzo Reich di Hitler.

Le Rôle du sionisme dans l’Holocauste

All'inizio del mese di gennaio del 1941, una piccola ma importante organizzazione sionista sottopose una proposta formale ai diplomatici tedeschi di Beirut per un'alleanza militare e politica con la Germania in Guerra. La proposta u presentata dal gruppo radicale "Combattenti per la Liberazione di Israele", meglio noti con il nome di Lehi, o Gruppo di Stern. Il suo capo, Avraham Stern, aveva di recente rotto con il gruppo nazionalista e radicale "Organizzazione Militare Nazionale" (Irgun Zvai Leuni - Etzel), a motivo della posizione di questo gruppo nei confronti della Grande Bretagna, che aveva già vietato l'installazione di colonie ebraiche in Palestina. Stern considerava dunque la Gran Bretagna come il principale nemico del sionismo. E' necessario riprodurre qui, malgrado la sua lunghezza, una citazione di questa proposta notevole "per la soluzione della questione ebraica in Europa e per la partecipazione attiva del NMO [Lehi] nella guerra a fianco della Germania" [3]:

"Il NMO, che è a corrente della benevolenza del governo tedesco del Reich e dei suoi funzionari verso le attività sioniste in Germania e il programma sionista di emigrazione, considera questo:

1. Possono esistere degli interessi comuni tra un Nuovo Ordine Europeo fondato sulla concezione tedesca, e le vere aspirazioni nazionali degli ebrei rappresentati dal NMO.

2. La cooperazione è possibile tra la Nuova Germania e un'identità ebraica popolare e nazionale rinnovata.

3. La fondazione dello Stato ebraico su una base nazionale e totalitaria, così come i legami stabiliti tramite trattato con il Reich tedesco, serviranno gli interessi di quest'ultimo per mantenere e rafforzare la futura posizione egemonica della potenza tedesca nel Vicino Oriente.

Sulla base di queste considerazioni, e a condizione che il governo tedesco del Reich riconosca le aspirazioni nazionali del movimento di liberazione di Israele menzionate qui sopra, il NMO si offre dalla Palestina di partecipare attivamente alla guerra a fianco della Germania.

Questa offerta del NMO può includere l'attività militare e politica, così come dei servizi di informazione in Palestina e anche fuori, dopo alcune misure di ristrutturazione. Gli "ebrei" d'Europa saranno così militarmente formati e organizzati nelle unità militari sotto la guida e il commando del NMO. Essi parteciperanno alle operazioni di combattimento allo scopo di conquistare la Palestina, se un tale fronte si costituisse.

La partecipazione indiretta de movimentodi liberazione di Israele nel Nuovo Ordine Europeo, che si trova già in una fase preparatoria, combinata a una soluzione positiva e radicale del problema Ebraico-Europeo sulla base delle aspirazioni nazionali degli  ebrai sopra menzionati, rafforzerebbero considerevolmente la base morale del Nuovo Ordine agli occhi di tutta l'umanità.

La cooperazione del movimento di liberazione di Israele si conforma egualmente a un discorso recentemente dato dal cancelliere tedesco del Reich, nel quale Hitler ha sottolineato che avrebbe utilizzato non importa quale cooperazione e alleanza per ottenere l'isolamento e la disfatta dell'Inghilterra".

 

Sulla base delle loro similitudini ideologiche a proposito dell'appartenenza etnica e della nazionalità, i nazionalsocialisti e i sionisti hanno lavorato insieme e rispettivamente per quel che credevano essere i loro propri interessi nazionali.

E' giusto un esempio della collaborazione dei movimenti sionisti con Hitler allo scopo di ricevere probabilmente l'autorità su un piccolo pezzo di terra: la Palestina.

E per completare il tutto: il lavaggio del cervello!

Si può misurare l'estensione della penetrazione di questa incredibile cospirazione sionista negli spiriti delle masse ebree, con l'impossibilità che hanno ad ammettere ogni differenza, anche dal punto di vista della sola valutazione, e con la veemenza della loro reazione di fronte a ogni critica. Con i loro occhi ciechi e le loro orecchie chiuse, esse eliminano e fanno tacere non importa quale voce si elevi per protestare e accusarli, lanciando immediatamente delle grida di "traditore" o di "nemico del popolo ebraico".

 

[Traduzione di Ario Libert]

 

NOTE

[1] Per i Cristiani e i Musulmani, questi due Profeti sono già venuti. Il primo è identificato con Giovanni Battista - Sayyidna Yahya (as) per i musulmani -, e il secondo naturalmente con Gesù Cristo - Sayyidna 'Isa (as) per i Musulmani. Tuttavia, i Cristiani e i Musulmani credono che il Messia debba tornare alla Fine dei Tempi una seconda volta. Egli sarà riconosciuto da tutti.

[2] La maggior parte dei dati presentati qui possono essere verificati sul Wall Street Journal del 2 dicembre 1976.

[3] Il documento originale si trova in German Auswertiges Amt Archiv, Bestand 47-59, E224152 e E234155-58. Il testo originale completo è stato pubblicato in David Yisraeli, The Palestinian problem in German Politics 1889-1945, Israele, 1947, pp. 315-317).

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13 agosto 2012 1 13 /08 /agosto /2012 07:00
Fascismo ebraico-sionista
Haavara01.jpgQui sopra un documento originale dell'accordo datato agosto 1933. L'allontanamento degli ebrei dal Reich fu il cardine della politica ebraica di Hitler fin dalla sua ascesa al potere. Il 28 agosto 1933, dopo 3 mesi di trattative, il Ministero dell'Economia del Reich stipulò coll'Agenzia ebraica per la Palestina il cosiddetto Haavara-Abkommen, un accordo (Abkommen) economico per favorire il trasferimento (Haavara) degli ebrei tedeschi in Palestina.

 
Affari Sionisti-Nazisti 

Myriam Abraham

Un Decreto del reich 54/33 del 10 agosto 1933 autorizzava l'emigrazione in Palestina degli Ebrei Tedeschi provvisti di un "certificato capitalista".

 

 

I sionisti hanno trattato direttamente con i nazisti all'inizio del III Reich ottenendo un accordo economico per al contempo colonizzare con degli ebrei tedeschi muniti di un "certificato capitalista" la Palestina e arricchirsi taglieggiando quest'ultimi. Dettagli di questa collaborazione nauseabonda Sionisti-Nazisti.
 
Haim-Arlosoroff.jpgHaim Arlosoroff padre sionista dell'Accordo di Trasferimento stipulato con i nazisti.


black-The-Transfer.jpgDurante la prima estate di esistenza del regime nazista, nell'agosto del 1933, delle organizzazioni sioniste ed ebraiche hanno autorizzato alcuni Ebrei  a negoziare con il III Reich. Questi negoziati si sono tenuti al 76 della Wilhelmstrasse a Berlino con Hans Hartenstein, Direttore dell'Ufficio di Controllo Monetario del Reich in seguito ad un telegramma inviato dal console tedesco a Tel Aviv, che consigliava a Hartenstein di creare un gruppo di interessi sionista ufficiale e commerciale in Palestina allo scopo di far cessare la campagna mondiale di boicottaggio condotta dalle organizzazioni ebraico/sioniste contro i prodotti del III Reich, un serio handicap per il regime nazista appena installatosi al potere in Germania. Secondo questo telegramma un accordo con i Sionisti era necessario.

Zeev_Jabotinsky_uniform.jpgCosì è nato ciò che si chiama l'Accordo di Trasferimento tradotto sotto forma di un documento ufficiale del Reich, 54/33, Decreto promulgato 3 giorni più tardi, il 10 agosto 1933, dal Ministero dell'economia del Reich. Per la parte Sionista, è il rappresentante all'estero del Movimento Sionista in Palestina, Haim Arlosoroff, appartenente all'Agenzia Ebraica, e che agiva per conto del Mapaï, il partito Sionista antenato del partito Laburista israeliano, che ha negoziato quest'accordo e che è stato assassinato poco tempo dopo probabilmente dai revisionisti del gruppo di Ze’ev Jabotinsky l’estrema destra Sionista che si opponeva ferocemente a quest'accordo.

Quest'Accordo di Trasferimento autorizzava i Sionisti a creare due camere di compensazione la prima sotto la supervisione della Federazione Sionista Tedesca di Berlino, l'altra sotto la supervisione dell'Anglo Palestine Trust in Palestina. L'ufficio di Tel Aviv è stato chiamato Haavara (parola ebraica per trasferimento) Transfert Office Ltd. Haavara Ltd è stato organizzato secondo il codice commerciale palestinese e gestito da dirigenti del mondo degli affari. Le sue provviste appartenevano nel loro insieme all'Anglo Palestine Bank, più tardi rinominata Bank Leumi.

Havaara-02.jpgDocumento dell'Haavara datato 1938.

L’accordo concluse era il seguente: degli Ebrei potevano lasciare la Germania e portare con loro alcuni beni sotto forma di prodotti tedeschi nuovi che il movimento Sionista si sarebbe incaricato di vendere in Palestina e anche sul mercato mondiale. Le ricevute sarebbero sate consegnate agli emigrati ma una parte sarebbe stata prelevata e destinata a dei progetti di costruzione dello stato sionista come le strutture industriali e l'acquisto di terre.
Soltanto gli Ebrei provvisti di un "Certificato Capitalista" emesso dalle autorità britanniche e che provava che essi possedevano l'equivalente di 5.000 $ erano autorizzati a emigrare in Palestina. Oltra al fatto di colonizzare la Palestina, quest'Accordo di Trasferimento ha permesso ad alcuni Ebrei definiti "emigranti potenziali" di proteggere i loro beni in questi conti bancari speciali ai quali essi non avevano accesso che acquistando e vendendo dei prodotti tedeschi. Questi conti "di emigranti attivi e potenziali" rappresentavano milioni di Reichsmark sia per i Nazisti sia per i Sionisti.
betar-1934.jpgAi gruppi giovanili ed ai boy scouts sionisti fu permesso di indossare uniformi proprie, cosa negata ad esempio ai gruppi giovanili cattolici, nonostante il Concordato. Alla polizia segreta e al servizio di sicurezza (SD), incaricati di controllare le “attività nemiche” come quelle degli ebrei, fu ordinato di promuovere l’emigrazione in Palestina e di non mettere restrizioni alle organizzazioni sioniste. Da notare il futuro simbolo dello Stato Sionista sulla loro bandiera.


black-l-IBM.jpgL’emigrazione degli Ebrei tedeschi in Palestina nel quadro di questo accordo di affari Sionisti Nazisti dipendeva dalla quantità di prodotti tedeschi venduti. Così quindi, più prodotti tedeschi erano venduti, più il numero di Ebrei tedeschi autorizzati a colonizzare la Palestina aumentava, e più vi era denaro per costruire lo Stato sionista. L'obiettivo per i Nazisti era di porre fine alla guerra commerciale contro la Germania dichiarata dalle organizzazioni sioniste/ebraiche in un periodo di depressione economia distruttrice. I Nazisti temevano soprattutto la potenza della Lobby Sionista e le sue ramificazioni mondiali per impiantare il boicottaggio. Per quanto strano ciò possa sembrare, per salvare degli Ebrei tedeschi dai Nazisti, la sola cosa da fare secondo quest'Accordo di Trasferimento, era di vendere dei prodotti tedeschi. Detto in altro modo, l'economia del regime della Germania Nazista non ha potuto sopravvivere alla Grande Depressione in parte grazie a questa transazione finanziaria mafiosa concepita dai Sionisti e Nazisti.
L'Accordo di Trasferimento ha permesso a 60.000 Ebrei e 100 milioni di $, l'equivalente nel 2009 di 1.7 miliardi di $, di essere "trasferiti" in Palestina. Grazie a questi trasferimenti e ai prelievi obbligatori imposti dal Movimento Sionista su queste "transazioni" le infrastrutture dello stato sionista hanno potuto essere costruite, tutto questo a detrimento delle locali popolazioni palestinesi.

Degli Accordi di Trasferimento sullo stesso principio sono stati concepiti dai Sionisti per quel che riguarda gli Ebrei della Cecoslovacchia, dell'Ungheria, e di altre zone occupate o paesi dominati dai Nazisti. Ma la dichiarazione di guerra nel 1939 ha interrotto questi commerci fiorenti tra Sionisti e Nazisti. Gli affari tra Sionisti e Nazisti è stato rivelato durante la pubblicazione di un libro di
Edwin Black nel 1984 The Transfert Agreement*.
betar-1936.gif
Giovani del Betar nel 1936.

Dopo la scoperta del genocidio degli Ebrei da parte dei Nazisti, questa transazione è stata per molti anni occultata, dal momento che i Sionisti facevano quanto era loro possibile affinché le parole Sioniti e Nazisti non siano né pronunciate né scritte una accanto all'altra.
Sino ad oggi, essi continuano a minimizzare persino a giustificare una collaborazione Sionismo Nazismo. Quest'ultima per mezzo dell'Accordo di Trasferimento ha certo permesso di salvare delle vite di ebrei ma installandoli come coloni in Palestina - il che molti non desideravano affatto preferendo emigrare, senza successo, negli Stati Uniti perché gli Americani avevano chiuso le loro frontiere e i Sionisti facevano pressione per un'emigrazione esclusiva verso la Palestina - e sottoponendoli ad estorsione per costruire lo Stato sionista.

Tutto questo è stato fatto naturalmente senza l'accordo della popolazione palestinese locale che, tenendo conto delle circostanze, avrebbe probabilmente accettato questi rifugiati ebrei se i Sionisti non li avessero depredati, con a termine il loro piano Dalet organizzante un altro trasferimento, ma questa volta obbligando i Palestinesi "trasferiti" a lasciare sul posto beni ed oggetti di valore e inoltre di dover abbandonare sotto la minaccia delle armi e di massacri le loro terre.

zionazi-medal.jpgMedaglia commemorativa della collaborazione tra ebrei tedeschi e governo nazionalsocialista.
 

Attraverso quest'Accordo di Trasferimento tra Sionisti e Nazisti, i Nazisti hanno partecipato direttamente alla colonizzazione della Palestina, alla pulizia etnica dei Palestinesi, e aiutato finanziariamente la costruzione dello Stato Sionista.
È ora di smantellare questo regime coloniale Sionista, un residuo del regime Nazista, e che la Germania riconosca pubblicamente la sua responsabilità per le sofferenze e spoliazioni del popolo palestinese e crei un fondo di risarcimento così come è stato fatto per le vittime ebraiche del genocisio commesso dai Nazisti.

* Il libro The Transfert Agreement di Edwin Black, è stato pubblicato in 25a edizione da Dialog Press. Black è anche autore del celeberrimo "L'IBM e l'Olocausto".
Jeudi 24 Septembre 2009

Myriam Abraham


[Traduzione di Ario Libert]

LINK al post originale:

Bizness Sionistes- Nazis

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1 aprile 2011 5 01 /04 /aprile /2011 16:38

L’Olocausto come alibi

Dror Etkes

 

La rozza strumentalizzazione fatta dell'Olocausto dai politici iraniani non è altro che l'immagine allo specchio del modo in cui la memoria dell'Olocausto è sfruttata nella vita politica in Israele. Non c'è -non c'è mai stata- nessuna giustificazione per sfruttare la sua memoria allo scopo di preservare il progetto di occupazione che continua e che Israele ha condotto da 40 anni nei territori.

 

  
"Sì, la stanchezza è grande, eppure mi succede spesso, la sera, quando il giorno è scomparso dietro me nelle profondità, di costeggiare con passo lento i fili spinati..."

Etty Hillesum, Une vie bouleversée, Journal intime 1941-1943 et autres lettres de Westerbrock, [Una vita sconvolta, Diario intimo 1941-1943 ed altre lettere da Westerbrock].
 
  
L'olocausto come alibi

Il sipario si è alzato sul teatro dell'Assurdo diretto dal regime iraniano (si riferisce ad eventi accaduti nel giugno dl 2006). Un avvenimento che ha radunato dei personaggi in margine alla scena della negazione dell'Olocausto, ed i suoi ricercatori "alternativi". In Israele, la conferenza è stata coperta ponendo l'accento sulle dichiarazioni dei partecipanti e le reazioni dei politici israeliani. È vero che era una conferenza internazionale dietroi la quale si trovava un paese che dichiara di desiderare la caduta del "regime sionista". Ma oltre a ciò si nasconde un fattore più profondo, un'indicazione del legame tra l'identità israeliana contemporanea e l'Olocausto.
sionismo nazismo
"Se si mette in dubbio la realtà dell'avvenimento (l'Olocausto ); l'identità del regime sionista sarà messa in dubbio". Con queste parole pronunciate in occasione dell'apertura della conferenza dal ministro degli affari esteri Manouchehr Mottaki, risulta che il regime iraniano ha correttamente identificato i legami esistenti tra Israele e l'Olocausto e la politica locale. Uno degli avvenimenti storici formativi dell'occidente attuale, il cui significato è valevole per tutta l'umanità, l'Olocausto, continua 60 anni dopo a fornire un alibi per la deviazione nelle sue scelte politiche.
11
Un Israele senza una vera distinzione tra la sinistra politica istituzionalizzata, e la destra con tutte le sue propaggini, continua  ad utilizzare l'Olocausto in un modo che combina il cinismo e la mancanza di educazione. Anche se c'è effettivamente un legame considerevole e complesso tra l'Olocausto e la cultura politica israeliana, non c'è- non c'è mai stata- alcuna giustificazione per sfruttare la sua memoria allo scopo di preservare il progetto di occupazione che continua, e che Israele ha condotto da 40 anni nei territori.
1
L'atteggiamento di Israele nei confronti dell'Olocausto non deriva veramente dal modo in cui la direzione risponde alle dichiarazioni incendiarie del presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad e dei suoi protagonisti, che innanzitutto riflettono ciò che sono gli oratori. È possibile imparare qualcosa su quest'atteggiamento partendo, tra altri elementi, dal modo in cui Israele si comporta con le decine di migliaia di sopravvissuti, nella carne e nell'anima dei quali sono incisi i crimini nazisti, che vivono qui in condizioni deplorevoli, sotto la soglia della povertà.
Begin001
Tuttavia, il vero trattamento di questi sopravvissuti è apparentemente molto meno brillante del culto della venerazione che circonda coloro che sono stati assassinati, e che fornisce una scena per ogni politico che cerca la sua strada verso il centro del consenso. Così, come è stato pubblicato in Haaretz, lo stato continua a nazionalizzare il denaro delle riparazioni che le sono trasferiti dalle centinaia di migliaia di sopravvisuti- mentre trascura in modo criminale molti di loro
Gaza Muro
La strumentalizzazione primaria fatta dall'Olocausto tra i politici iraniani non è nulla di meno che l'immagine allo specchio del modo in cui la memoria dell'Olocausto è sfruttata nella vita politica in Israele. Uno degli scopi della campagna iraniana di "ricercare la verità storica" concernente l'Olocausto, è di svelare il sistema di giustificazioni che i politici israeliani sono stati abituati ad utilizzare molto di frequente, definendo ogni critica dei politici israeliani come colorata di antisemitismo, e questo, al contempo sul piano interno ed esterno. Da cui il ruolo crescente dell'Olocausto, come unica giustificazione per l'esistenza di Israele, invece di concentrarsi sul fatto che attualmente 7 milioni di persone di origine diverse e di nazionalità differenti vivono in questo paese- un luogo che, nella maggior parte dei casi, è la loro sola casa possibile.
israele-palestina
Se veramente, il ministro degli affari esteri iraniano è nel vero, e che è la sola fonte di legittimità da cui deriva oggi il progetto sionista, allora evidentemente il tempo è veramente giunto di intraprendere una revisione radicale del concetto di sionismo. E sarebbe una buona cosa se ciò fosse fatto prima che Ahmadinejad ed i suoi sostenitori ultra-ortodossi di Brooklyn lancino una nuova produzione.

olocausto  
Dror Etkes

[Traduzione di Ario Libert]
LINK al post originale: Holocaust as alibi
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12 febbraio 2011 6 12 /02 /febbraio /2011 13:50
Commemorazione dell'Olocausto

1

mezzo per promuovere l'unità nazionale sionista  
di Tony Karon

Bund_Odessa_1905.jpg
 Membri del BUND mentre vegliano tre dei loro compagni uccisi ad Odessa durante la rivoluzione del 1905.
La maggior  parte degli ebrei nel mondo prima della seconda guerra mondiale aveva respinto il sionismo e la sua idea di colonizzare  la Palestina per costruire uno stato nazione ebraico, considerandolo come un movimento marginale di zeloti. In termini di affiliazo ne politica ebraica, il sionismo contava meno del 20% di adepti. La maggior parte degli Ebrai d'Europa si erano identificat i essi stessi con i partiti di sinistra (ed anche il liberalismo laico per quel che concerne le comunità ebraiche dell'Europa occidentale più propere). Essi erano socialisti, e socialdemocratici, bolscevichi e bundisti (il Bund dei lavoratori ebrei era un'organizzazione di lavoratori ebrei che parlavano lo Yiddish ma affiliati al movimento sociale generale,  mentre gli ebrei che hanno partecipato al bolscevismo lo hanno aftto a titolo individuale e non in blocco)-


10
Tra l'importante popolazione ebraica vivente all'epoca in alcune città di paesi arabi, come il Cairo o Bagdad (ed anche Teheran) che non è araba am persiana), non c'era affatto presenza significativa statisticamente parlando del movimento sionista. È nel mondo musulmano (è importante evidenziarlo tenendo conto di ciò che accade attualmente sulla scena politica internazionale e delle dichiarazioni bellicose scambiate da una parte e dall'altra) che gli ebrei avevano storicamente trovato rifugio dalle persecuzioni dell'Europa cristiana che colpivano gli ebrei come i musulmani.
 
11
L’Olocausto ha fatto sparire la direzione ebraica europea (in maggioranza antisionista), ed i sionisti, erano pronti a trarre vantaggi dall'orrore universale provato da ciò che trapelava poco alal volta sulle atrocità naziste comemsse nei confronti degli ebrei, per far valere la loro causa e creare uno stato ebraico in Palestina. Questa causa,avevano combattuto per molto tempo per imporla al mondo, ma senza ottenere il sostegno della maggioranza degli ebrei d'Europa. Ben Gurion fece nel 1938 una dichiarazione diventata poi celebre: "Se sapessi che tutti i bambini ebrei tedeschi potessero essere salvati trasferendoli in Inghilterra e soltanto la metà mandandoli in Palestina, opterei per quest'ultima (soluzione, perché la nostra preoccupazione non è soltanto un interesse per questi bambini, ma l'interesse storico del popolo ebraico".
Ben Gurion ha capito, di fronte all'indignazione mondiale che si era manifestata durante il pogrom della "Notte di Cristallo", che altri paesi potevano essere inclini, avendone acquisito coscienza, ad aprire le oro porte ai rifugiati ebrei. "Il sionismo  è in pericolo" aveva allora avvertito Ben Gurion.

12
In effetti,doppo la guerra, il movimento sionista si è attivamente dato da fare per assicurarsi che i sopravvissuti dell'Olocausto fossero trasferiti in Palestina e non altrove.

Morris Ernst, un consigliere ebreo del presidente americano Roosevelt, ha scritto più tardi, parlando di un piano che egli aveve concepito per aprire le porte degli Stati Uniti ad almeno 150.000 sopravvissuti, e presentato al presidente delgi USA, sollecitandolo ad accettarlo: "Sarebbe ipocrita da parte nostra chiudere le nostro porte mentre facciamo delle domande con aria di superiorità virtuosa agli arabi".
13
Ernst faceva riferimento al fatto che si diceva agli arabi della Palestina di far posto per i sopravissuti, mentre le principali potenze occidentali conservavano delle restrizioni severe nei confronti degli ebrei in materia di immigrazione, anche dopo Auschwitz. Quando ha sottoposto il piano agli attivisti sionisti in seno a delle organizzazioni ebraiche, è rimasto colpito dalla loro reazione, "Ero stupito e mi sono anche sentito insultato quando i dirigenti ebrei attivi l'hanno criticato, cancellato poi mi hanno attaccato come se fossi un traditore... Credo di conoscere la ragione per tanta opposizione. Vi è un interesse personale emotivo profondo, vero, fanatico a porre in primo luogo il movimento palestinese (il movimento mirante ad installare degli ebrei in Palestina)".

14
Nel suo eccellente libro "Il settimo milione: ebrei israeliano ed Olocausto", lo storico Tom Segev rivela che durante i 15 anni che hanno fatto seguito alla liberazione dei campi, gli israeliani non erano veramente interessati ad ascoltare le testimonianze dei sopravvissuti all'Olocausto o a discutere di questo periodo che essi consideravano semplicemente come un segno della debolezza ebraica. E' soltanto dopo il processo Eichmann a Gerusalemme che Israele ha cominciato a rivendicare attivamente la proprietà dell'Olocausto come facente parte della sua storia nazionale, e la ragione era politica: la prima generazione di colni ebrei occidentali che si erano installati nel nuovo stato cominciava a demotivarsi, e ad emigrare, ed il progetto sionista attraversava una zona d'ombra. Rianimare la memoria dell'Olocausto divenne un modo di promuovere l'unità nazionale dietro gli obiettivi sionisti.
15
  
Da leggere:
L'industria dell'Olocausto: riflessioni sullo sfruttamento della sofferenza degli ebrei di Norma G. Finkelstein

 
olocausto.jpg
finkelstein.jpgBreve saggio dello storico americano ebreo Norman Finkelstein, figlio di sopravvissuti del ghetto di Varsavia e dei campi. Finkelstein mostra sino a qual punto il genocidio ebraico ha servito degli interessi politici e sociali considerevoli. Israele avrebbe così fatto, secondo lui, dello sfruttamento delle sofferenze ebraiche un'arma ideologica potente, assegnando il ruolo di stato vittima, ed accusando tutti coloro che criticano la sua politica sionista di occupazione colonizzazione, e delle sue violazioni flagranti dei diritti dell'uomo nei territori occupati palestinesi di essere degli antisemiti e per coloro che sono ebrei, di essere degli ebrei che "si odiano".



16 
Tony Karon è un giornalista sudafricano ebreo di Cape Town, residente a New York dal 1993 ed editore al TIME.com
[Traduzione di Ario Libert] 

 


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11 gennaio 2011 2 11 /01 /gennaio /2011 09:09

Vogliamo con questo breve, ma centratissimo, articolo scritto da Gilad Atzom, evidenziare l'apporto positivo di molte figure di  cittadini israeliani antisionisti nel campo sia dell'informazione sia della cultura. I dati contingenti non rendono per ciò stesso meno notevole la testimonianza di questi militanti della verità politica e storica, che lavorano da tempo nel denunciare la natura profondamente malvagia del sionismo, autentico fascismo razzista ed integralista in atto, nonché i suoi agganci e funzionalità nel gioco internazionale della supremazia svolto da tempo immemorabile dall'Occidente e soprattutto, dopo la seconda guerra mondiale, dal blocco anglo-americano e suoi alleati, più o meno oggettivi.   

Israele e la Germania nazista

 

1

Oltre ogni paragone...

 

Gilad Atzmon


 

"L'azione militare israeliana è un'aggressione ingisutificata, effettuata in uno stile degno di Hitler, in modo fascista".
Hugo Chávez, Presidente della Repubblica bolivariana del Venezuela

"Evidentemente il Presidente Chávez ha bisogno di riprendere contatto con la realtà per quel che concerne il conflitto in Medio Oriente".
Abraham H. Foxman, Direttore (per gli USA) dell'Anti-Defamation League


olmert.jpgC'è incontestabilmente una tendenza, presso tutti noi - noi, i detrattori di Israele e del sionismo. Ad ogni occasione, compariamo Israele al Terzo Reich; identifichiamo l'esercito israeliano-  "Tsahal"– con la Wehrmacht; troviamo una somiglianza tra le tattiche dell'aviazione israeliana e le tecniche del blitz della Luftwaffe; all'occasione associamo i crimini di guerra di Sharon e di Olmert con quelli di Hitler. Sono anch'io caduto in questa trappola, a capofitto, in molte riprese. Ma ora, ci siamo, ho reagito: bisogna che un termine sia posto a questo modo di esprimersi, una buona volta per tutte!
 

 

Gaza, 05

Il lager di Gaza edificato dal sion-fascismo israeliano, nella totale indifferenza delle "democrazie" occidentali.

 

 

hitler.jpgVedere in Hitler il Male assoluto, ciò significa semplicemente capitolare davanti al discorso sion-centrista. Considerare Hitler come l'uomo più perfido e il Terzo Reich come l'incarnazione del male, ciò non ha altro risultato che di salvare l'operato di Israele. Paragonare Olmert a Hitler, significa fornire a Israele e a Olmert uno scudo morale. Ciò mantiene Hitler in testa alla truppa, e permette a Olmert di nascondersi davanti alla pattumiera.

 

sionismo-nazismo.jpgMia madre, che è veramente molto veggente, mi ha messo con le spalle al muro, un giorno, molti anni fa... Me ne ricordo molto bene. Mi ha chiesto: "Dimmi, Gilad, perché diavolo, i tuoi amici e tu, trovate sempre questo bisogno di paragonare Israele ai nazisti? Israele non è abbastanza orribile senza questo?". Sul momento, ho trovato la sua osservazione piuttosto divertente, ma l'intuizione cinica di mia madre era del tutto pertinente. Infatti, Israele è "abbastanza orribile così com'è".

 

libano-2006.jpgIsraele ha subito dimostrato un'interpretazione unica nel suo genere della nozione di astuzia che è riuscita a superare ogni altro male. È tempo che integriamo il fatto che Israele ed il sionismo sono il Male assoluto, senza alcun punto di comparazione. E se ciò non bastasse, ricordiamo che, contrariamente al nazismo, che appartiene al passato, la malvagità del sionismo è un crimine che continua a svolgersi, aggravandosi. Chavez aveva, con tutta evidenza, il diritto più assoluto di dichiarare quanto ha dichiarato. Tuttavia, che l'adorabile presidente del Venezuela mi permetta di ricordargli che Hitler non ha mai distrutto per mezzo di  bombardamenti un qualunque paese in assenza di qualche motivo. Ora, è esattamente quanto gli Israeliani stanno facendo da quattro settimane in Libano, ed è ciò che fanno, da innumerevoli anni, a Gaza. Lo spettacolo della carneficina e della devastazione in Libano non lascia alcun posto al dubbio. La brutalità israeliana attuale non è altro che il male fine a se stesso, una punizione spietata. Israele è una reincarnazione collettiva devastatrice del Sansone della Bibbia. Israele è una riedizione dell'uomo massacratore di donne, bambini e vecchi, è il padrone vittorioso delle rappresaglie cieche ed arbitarie, che ricorrono tanto frequentemente nella Bibbia, da diventare noioso.

 

Da molti anni, i progressisti politicamente corretti che si presentano

israele-palestina come di sinistra insistono nel raccontarci che l'aggressione israeliana deve essere analizzata in termini di espansionismo coloniale. Questa linea di pensiero continua ad essere propagata da alcuni militanti pacifisti ebrei, un po' ovunque nel mondo. La ragione è semplice: finquando Israele continuerà ad essere considerata come uno Stato coloniale, essi potranno continuare ad applicare al conflitto mediorientale il loro paradigma marxista ortodosso arc aico- risalente al XIX secolo. Per di più, se Israele fosse veramente una forza coloniale regionale espansionista, allora non vi sarebbe nulla di categoricamente malvagio, presso gli Israeliani; essi sarebbero semplicemente ciò che erano i Britannici, con mezzo secolo di ritardo, ecco tutto...

 

bombardamenti-gaza.jpgDelirante! L'interpretazione datata che abbiamo appena evocata è fondamentalmente erronea e deliberatamente ingannevole. Per di più, non è applicabile, tanto più in  quanto foglia di fico ad uso di un "politicamente corretto "ebraicocentrico". Basta guardare la devastazione seminata dall'aviazione di guerra israeliana, contemplare la morte e la carneficina in Libano: non c'è più ombra di dubbio, ciò che sta succedendo non ha strettamente nulla a vedere né con il colonialismo, né con l'espansionismo. Il Libano e Beirut non hanno mai fatto parte delle aspirazioni al Lebensraum (spazio vitale) dei sionisti. È esattamente il contrario ad essere vero: sino alla fine degli anni 60, gli Israeliani erano assolutamente persuasi che il Libano sarebbe stato il primo paese arabo a far la pace con lo Stato ebraico. Israele non ha mai avuto ambizioni sui territori situati a Nord del fiume Litani e, malgrado ciò, Israele ha oramai distrutto assolutamente tutti i ponti, tutti gli aeroporti, tutte le centrali elettriche del Libano. Gli ospedali sono bombardati, dei villaggi e dei quartieri interi sono stati spazzati via dalle cartine, un migliaio di civili libanesi hanno perso la vita e più di un milione di cittadini libanesi sono stati trasferiti e senza riparo.

 

Ora, basta: bisogna ribellarsi e dire che a differenza dei nazisti, che rispettavano gli altri movimenti nazionalisti- compreso il sionismo- Israele non ha nessun rispetto per nessuno, compresi i suoi vicini di casa. Bisogna prendere coscienza del fatto che il comportamento israeliano è la summa della barbarie biblica, dopo la quale non c'è più che il cannibalismo. Israele non è nient'altro che il male per amore del male. È una perversione senza alcun paragone.

 

ebrei-antisionisti.jpg

Da questo momento, tra Israele ed i nazisti, non esiste  più la minima differenza che permetterebbe di procedere, propriamente parlando, ad un paragone. E se il paragone doveva esserci, gli Israeliani vincerebbero il campionato della brutalità, per evidenti ragioni. La Germani anazista era una tirannia, mentre Israele è una democrazia, governata da un governo di unità nazionale a maggioranza di centro-sinistra. Se non abbiamo a nostra disposizione nessuno strumento oggettivo preciso che permetta di misurare l'approvazione dei crimini nazisti per il popolo tedesco (per cominciare, i Tedeschi non erano informati dei crimini omicidi nazisti. Per di più, non esisteva in Germania, all'epoca, nessun organismo di sondaggio indipendente), la popolazione israeliana, approva collettivamente i crimini del suo governo in Libano, e questo fatto è sovrabbondantemente attestato da una moltitudine di sondaggi.

rabbini-antisionisti.jpeg

I nazisti erano certo degli espansionisti nel senso proprio del termine: si sforzavano di impadronirsi di città e territori intatti.

 

I bombardamenti a tappeto e la distruzione di interi quartieri densamente abitati, così di tendenza presso i militari e gli uomini politici israeliani (quanto presso gli anglo-americani), ciò non ha mai fatto parte della tattica né della strategia dei nazisti. Apparentemente, Israele non cerca di impadronirsi del Libano; gli Israeliani non sembrano essere interessati dal territorio libanese. No: tutto ciò che vogliono, è distruggere il Libano! Ci possiamo perdere in congetture su ciò che essi vogliono veramente? Di fatto, nessuno, in Israele né in qualunque altro luogo, del resto, lo sa.

 

hezbollah.jpg
Milizie Hezbollah libanesi

Vogliono smantellare gli Hezbollah? Sicuramente, essi sono riusciti a fare esattamente il contrario! La loro impressione che Hezbollah non fosse che una piccola fazione di miliziani fondamentalisti minoritari dal punto di vista religioso e che si sarebbero potuto eliminare senza un notevole sforzo si rivela essere una tesi ridicola, e ciò è confermato ogni giorno che passa. Non soltanto Hezbollah ha dimostrato di essere una forza con la quale bisognerà fare i conti, ma è oggi sostenuto dall'85% dei Libanesi, compresi i cristiani [di cui l'80% sostengono Hezbollah].

 

Israele vuole conservare la sua potenza di dissuasione? Anche qui, è riuscito a fare esattamente il contrario. Oramai, ogni Arabo sa che l'esercito israeliano non è poi così formidabile e glorioso. Di fatto, le foto di scarponi dei soldati israeliani abbandonati sul suolo libanese la dice lunga. In questa guerra, è il soldato israeliano che si sbarazza del suo equipaggiamento per poter correre più velocemente cercando di salvarsi la pelle.

 

Israele vuole assicurare la sicurezza dei suoi centri popolati? È, con ogni evidenza, riuscito ad ottenere esattamente il contrario. Più Israele distrugge l'infrastruttura del Libano, più sono intensi i tiri di sbarramento dei razzi che si abbattono sulle città israeliane. Di fatto, il momento in cui Tel Aviv potrà farsi una vaga idea di ciò che somiglia la vita a Gaza ed a Beirut non è più una questione di tempo. Sì, è un fatto: Israele non ha né piano né strategia; al loro posto, pratica la forma più vile di zelo barbaro collettivo. Gli Israeliani distruggono per il piacere di distruggere. Israele è, infatti, un male senza paragoni.

 

Tuttavia, dobbiamo pur ammettere che i nazisti hanno avuto un successo notevole per quanto riguarda il provocare un certo oltraggio internazionale. Al di fuori del mondo germanico [e dell'aristocrazia britannica, non lo dimentichiamo...], poche persone amavano Hitler.

 

In compenso, il cannibalismo israeliano è assolutamente adulato da alcuni dirigenti occidentali, e sono i Blair, Bush ed anche Merkel che hanno troppo paura per opporsi alla barbarie sionista. Mentre il nazismo è stato vinto dodici anni dopo la sua ascesa al potere, la brutalità sionista è una palla di neve di un odio ripugnante, che non conosce né limiti né fine. Questa palla di neve di odio rotola sull'Occidente, reclutandovi le forze più deteriori sul piano morale che incontra sul suo passaggio, che si tratti di Blair e della sua cricca o di fondamentalisti cristiani estremisti americani. Il sionismo mira a fare del nostro Pianeta un campo di battaglia insanguinato. Per il momento, sta trasformando le istituzioni dell'ONU in un burattino neoconservatore americano.

 

È tempo di riconoscere che i sionisti sono al centro stesso di ciò che chiamiamo lo "scontro delle culture".

 

Mentre il nazismo era un movimento nazionalista espansionista dalle ambizioni estensive, ma tuttavia limitate, le lobby sionista ed israeliana tentano di rimettere all'ordine del giorno l'idea di una crociata planetaria, in nome di una guerra di religione molto bizzatta (ritenuta di opporre non si sa quali "giudeo-cristiani" ai musulmani). Se voliamo salvare il mondo, se voliamo vivere su un pianeta umano, dobbiamo concentarci sul peggiore nemico della pace, su questi nemici dediti al piacere di fare il male: ho nominato lo Stato di Israele ed il sionismo mondiale.

 

È più che tempo di uscire allo scoperto e di dire tutto ciò, e a voce forte e chiara. Israele ed il sionismo mettono il mondo in pericolo. Non sono "soltanto" il Libano, la Palestina e gli Arabi, che soffrono. È oramai la Gran Bretagna e l'America che sono trascinate in una stupida guerra. È l'insieme dell'Occidente che si vede incaricato di salvare ciò che gli Israeliani non hanno finito di rovinare in Libano.

 

Dobbiamo desionizzarci tutti, finché siamo in tempo!

 

Dobbiamo comprendere che è Israele che incarna il Male assoluto, e non la Germania nazista. Abe Foxman e l'Anti-Difamation League hanno ragione- una volta non è tradizione: abbiamo tutti bisogno di riprendere contatto con la realtà.

 

Non dovremmo più paragonare Israele alla Germania nazista.

 

Nella corsa all'orrore, dobbiamo oramai lasciare Israele assumere la testa della truppa, e conservarla...

 

Gilad Atzmon

 

 

[Traduzione di Ario Libert] 

 

LINK al post originale:

Israel et l'Allemagne nazie, Au de là de toute comparaison

 

 

 

LINK pertinenti alla tematica:

 

Gilad Atzmon, Israele: Operazione "Tetto di Sicurezza": Una Storia in Corso di Sviluppo 

 

Albert Einstein, I dirigenti israeliani sono dei fascisti, 1948

 

Cosa hanno fatto i nipoti dei sopravvissuti all'Olocausto ai Palestinesi?
 


Olocausto mezzo per promuovere l'unità nazionale sionista

 

L’Olocausto come alibi

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26 ottobre 2010 2 26 /10 /ottobre /2010 18:50

Palestiniam Holocaust  Museum 

 

 

 

    

Museo Palestinese dell'Olocausto 

 

 

 

Jihad-Samir-Arhim.jpg

 

 

 

 

Nome della Vittima: Jihad Samir Arhim  

 

Età: 8 anni

 

Sesso: Maschile

 

Data del ferimento o della Morte: 3 gennaio 2009

 

Luogo del ferimento o della morte: Nella propria abitazione nel quartiere di Al Zeitoun nella parte orientale della Striscia di Gaza

  

Causa del ferimento o della morte: Un missile lanciato da un caccia F-16 israeliano

 

Dinamica dell'evento:

  

Durante la notte del tre gennaio, i carri armati israeliani non hanno raggiunto il quartiere di Al Zeitoun, durante l'invasione di Gaza. I caccia bombardarono l'area con missili e granate. Quella notte, il frastuono dei missili, granate ed esplosivi erano veramente molto forti. Alle ore 9.00 di sera, la famiglia di Arhim venne svegliata dal rumore delle esplosioni. La madre stava per svegliare i figli per cercare di portarli al sicuro, quando un missile lanciato da un caccia F-16 colpì l'abitazione, ferendo il marito ed il figlio Jihad gravemente uccidendoli. I suoi otto anni testimoniano della sua innocenza, piena di duro studio e divertimento durante le vacanze. Il suo amico Amgad ricorda ancora il suo movimento con la testa da da destra a sinistra nel giocare e più movimento hanno fatto più ridevano ed i passanti si rallegravano della loro innocenza.

  

Jihad era come una seconda madre per suo fratello Ahmad (di due anni) dice sua madre. Il suo più giovane fratello era molto attaccato a lui tanto da spendere metà del suo denaro per le sue piccole spese per comprare dolci per Ahmad. Ieri, Ahmad ha chiesto a sua madre di Jihad e lei le ha risposto che è in cielo. Ha detto che anche lui vuole andare in cielo per vedere Jihad.

  

Sua madre con un tono di dolore: "Era distinto e diligente a scuola ed ha ottenuto il terzo posto in storia nella sua classe. Amava la matematica e la scienza ed aveva sempre il massimo dei voti. Era intelligente, bello e di buone maniere, non ha mai detto brutte parole a un vicino o a un amico".

  

Tuttavia, la sua diligenza ed eccellenza a scuola non gli ha impedito di esercitare il suo sport preferito come altri bambini, ha molto amato il calcio ed è stato il Capitano della squadra della scuola e della strada. Durante le vacanze, ha sempre giocato a calcio e spendeva la sua paghetta per comprare una palla dopo l'altra.

 

Dopo il martirio di Jihad, sua madre è solita aprire l'armadio per annusare il piacevole odore del profumo che Jihad applicava sui suoi vestiti, poi per ricordarlo prende i suoi vestiti e li pone sul suo petto e con il pianto espelle fuori tutto il suo dolore per la sua morte.

 

 

 

  

    Le armi dell'esercito di Jehova


 

F--16-Falcon.jpg

Un caccia F-16 (F-16 Fighting Falcon)

 

 

Il caccia Falcon è un caccia da combattimento con innovazioni. Anche se il nome ufficiale dell'F-16 è "Falco da combattimento", esso è conosciuto dai suoi piloti come "Vipera".

  

 L'F-16 è un veicolo monomotore, tattico multiruolo. Esso è equipaggiato con un cannone M61 Vulcan posto sulla radice alare sinistra, ed è quasi sempre armato con due missili AIM-9 Sidewinder, uno su ogni punta alare dotati ognuno di un binario. Versioni più recenti possono essere equipaggiate con l'AIM-120 AMRAAM su questi stessi binari. Può essere armato anche con diversi missili aria-aria e missili aria-terra, razzi o bombe, collocate su un numero fisso di punti sotto le ali.

 



Armamento


 
 

Proiettili:

 
1× 20 mm (0.787 in) M61 Vulcan gatling gun, 511 rounds 
Razzi: 2¾ in (70 mm) CRV7 

 

Missilies:


Missili aria-aria 

Missili Aria-terra 
Missili anti-navi

 
Bombe:

 

Munizioni ad effetti combinati
 
Rilevatore di mine
 
Arma a sensori
 
Distributore di munizioni rettificate
 
Paveway- bombe a guida laser
 
Bombe in generale
 
Bomba nucleare  
[Traduzione di Ario Libert]

 

 

LINK ai post originali:

Palestinian Holocaust Museum  

 

 

 

 

 

LINK a post pertinenti:

 

Museo Palestinese dell'Olocausto, 01

Museo Palestinese dell'Olocausto, 02

Museo Palestinese dell'Olocausto, 03 

 

 

Cosa hanno fatto i nipoti dei sopravvissuti all'Olocausto ai Palestinesi? 

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24 settembre 2010 5 24 /09 /settembre /2010 18:14

 

 

 

Palestiniam Holocaust  Museum 

 

 

    

Museo Palestinese dell'Olocausto 

 

 

 

 

 

Museo-palestinese-olocausto--4.jpg

 

 

Nome della Vittima: Fadil ‘Èmaad Al-Nagar  

 

Età: Un anno e otto mesi.

 

Sesso: Maschile

 

Data del ferimento o della Morte: 12 gennaio 2009 .

 

Luogo del ferimento o della morte: Jabaliya, a nord della Striscia di Gaza

 

Causa del ferimento o della morte: Una granata di un aereo israeliano da ricognizione.

 

 

 

Dettagli sulla sua ultima ora: 

 

Dopo aver pranzato a casa di loro nonno, Fadil dell'età di un anno e mezzo, vide dei bambini che erano andati fuori di casa a giocare. Fadil sperò che sua madre dopo avergli dato da mangiare lo mandasse fuori a giocare con loro.

 

Con i suoi piccoli ma veloci e precidi passi, guidato dal desiderio di fuggire le tenebre di tre giorni trascorsi in casa per godersi la luce chiara del pomeriggio che c'era in strada, Fadil si è avvicinato a guardare le biglie dei piccoli bambini, ed ogni volta che una pallina di vetro si avvicinava a lui, egli cercava di prenderla, ma essi non glielo permisero. Quindi, egli decise di restare, sperando di trovare un opportunità per tenersene una.

 

In quel momento, L'auto di un loro vicino di casa passò vicino a loro ed una bomba di un aereo da ricognizione israeliano lo colpì, Fadil e suo cugino Nashat furono uccisi mentre Muntasir, fratello maggiore di Fadil, rimase ferito. Il viso di Fadil viso era stato lacerato da una granata israeliana e lui morì dissanguato.

 

La madre di Fadil non ha potuto trovare un posto più sicuro per proteggere i suoi tre figli maschi e la sua figla dalla brutale guerra di Israele su Gaza se non la casa di suo padre. Ha preso il marito ed i figli ed è andata da lui, dove ha dovuto affrontare condizioni estremamente difficili in cui mancava cibo, acqua ed elettricità. Tuttavia, questa sofferenza non può essere paragonata alla tragedia di aver perso il suo caro figlio lacerato da una granata israeliana che distrussero la sua testa ed il suo bel volto.

 

I genitori di Fadil continuarono a lottare dopo la morte del loro adorato bambino e si sente colpevole per averli preceduti nel martirio. Sua madre descrive il suo piccolo dicendo che "Fadil era un bambino molto brillante; riusciva ad attirare l'attenzione di tutti i parenti o dei visitatori su di lui di modo che giocassero con lui. Ci entusiasmammo sentendolo pronunciare delle lettere che aveva imparato da poco. Inoltre abbiamo anche tentato di insegnargli a pronunciare i nostri nomi, Sa'eed era l'unico nome che Fadil era capace pronunciare".

 

Piccolo Fadil o "Agnellino" come sua madre era solita chiamarlo a causa dei suoi capelli chiari e lisci, è stato martirizzato. "Era un bambino dagli occhi azzurri", dice suo padre. "Non posso credere che abbiano sparato una granata contro il corpicino del mio bambino!! Il suo piccolo corpo non può sopportare una granata. Sono allibito. Non posso trovare parole per descriverlo. Perché? Che crimine può aver mai commesso per meritare una tale morte il mio bambino? Era troppo giovane per fare qualsiasi cosa. Tutto ciò io posso dir loro è che Allah è sufficiente per me, e Lui è veramente Colui che procura ogni cosa".

 



 

LINK al post originale: 

Palestinian Holocaust Museum

 

 

[Traduzione di Ario Libert]

 

  

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Museo Palestinese dell'Olocausto, 03 

 

Cosa hanno fatto i nipoti dei sopravvissuti all'Olocausto ai Palestinesi?

 

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15 luglio 2010 4 15 /07 /luglio /2010 10:48

 

 

Palestiniam Holocaust  Museum 

 

 

    

Museo Palestinese dell'Olocausto

 

 

 

Mahmoud.jpg  

 

  

Nome della Vittima: Mahmoud Samy Asaliyyah

 

Età: Quattro anni

 

Sesso:  Maschio

 

Date del decesso: 4 gennaio 2009

 

Luogo del decesso: Nella propria abitazione, a nord di Jabalia— nord della Striscia di Gaza.

 

Cause della morte: Esplosione interna dovuta all'alta pressione sanguigna.

 

 

 

Storia del martirio:

 

 

Mahmoud--2.jpgIl quattro gennaio non era come un altro giorno. Era diverso, le sue ore hanno portato dei dolori ed i suoi raggi di sole hanno inviato il dolore che ha preso posto nei cuori. Quel giorno era il primo giorno dell'operazione di terra della guerra israeliana su Gaza. Nell'umile casa di suo padre nella Jabalia del nord, Mahmoud, vestito di rosso, giocava con i suoi piccoli giochi, ma il frastuono degli aerei militari prossimi ad abbattere il muro del suono ed i colpi dei carrarmati hanno riempito il suo cuore di terrore. All'improvviso, la sua temperatura ha cominciato a salire sino a raggiungere i 42°. Il ragazzo ha cominciato a delirare e menzionare gli aeroplani militari ed i missili. Si è spostato dal seno di sua madre a suo padre in preda alla paura e tutti i tentativi della sua famiglia non sono riusciti a far diminuire la sua temperatura o a restituirgli la calma.

 

 

Nella regione dove Muhamoud viveva nessuno può muoversi perché i cecchini israeliani sparerebbero loro. Il pericolo per la vita di Mahmoud aumentava ogni ora; la sua temperatura non è scesa, il suo cuore batteva velocemente e non ha smesso di menzionare gli aeroplani militari, i colpi dei cararmati ed i missili. I membri della famiglia hanno tentato di contattare le ambulanze, ma non hanno potuto raggiunerle per via del pericolo di essere bombardati. Sua madre l'ha preso tra le sue braccia e ha cercato di trovare aiuto, non curandosi dei missili né dei colpi dei carrarmati. Si è gettata attraverso le strade polverose fino alla clinica, lì i dottori hanno deciso di inviarlo all'Ospedale Adwan di Kamal subito. Non appena l'ambulanza lo trasferiva, è stata dichiarata la sua morte dopo che il sangue era esploso nelle vene del cuore per la paura.  

 

Mahmoud--3.jpgTutti i suoi membri della sua famiglia si sono sentiti addolorati per Mahmoud che non aveva che quattro anni, soprattutto da sua sorella maggiore che ha detto con voce tremante: "Mahmoud è stato amato da tutti e per noi tutti la sua mancanza è stata un grande colpo. Era così giovane ma il suo posto nei nostri cuori era alto e nessuno ha occupato più quel posto". Suo padre lo ricorda tuttavia dicendo: "Ho quattordici bambini ma il più amato e il più vicino al mio cuore era Mahmoud. Ora mi manca anche nel sonno perché dormiva tra sua madre e me, ma nel suo posto non c'è nessuno ed il suo vuoto è occupato da bei ricordi". 

 

Sua madre va tuttavia alla sua tomba a piangere tutti i giorni, per chi non è mai stato senza di lei per un solo momento e che l'ha lasciata così all'improvviso senza salutarla. Supplica Allah e Gli chiede di concederle la sua pazienza per anader da lui. Gli raccontava delle vecchie storie, ma ora piange di desiderio per lui.

 

 

 

[Traduzione di Ario Libert]

 

 

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Palestinian Museum of Holocaust

 

 

 

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Museo Palestinese dell'Olocausto, 01

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Cosa hanno fatto i nipoti dei sopravvissuti all'Olocausto ai Palestinesi?

 

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11 giugno 2010 5 11 /06 /giugno /2010 19:19

 

 

 

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Museo Palestinese dell'Olocausto

 

 

 

 

 

102-00.jpg

 

 

 

 

 

Nome della Vittima: Mayar Ezz E-Deen Abul Aish

 

Età: 16 anni

 

Sesso: Femmina

 

Data della morte: 16 gennaio 2009

 

Luogo della morte: Nella sua casa in Saladin street, a nord di Jabalia, Striscia a Nord di Gaza.

 

Causa della morte: Un missile e un proiettile di carro armato sulla sua abitazione.

 

Dettagli delle sue ultime ore: Il Dr. Ezz E-Deen presenta nella sua storia una tipica tragedia che ogni famiglia di Gaza ha vissuto durante l'offensiva israeliana del giorno 22 sulla striscia. Una vita riassunta in due scene, all'inizio felice con un finale straziante. Un carattere comune che esiste solo nell'oscurità che ha coperto Gaza che racconta la sua storia di dolore, solitudine con occhi che versano lacrimesenza fine. Il Dr. Ezz E-Deen è il nostro narratore della nostra storia.

 

Il Dr.Ezz El-Din Abul aveva una famiglia meravigliosa composta da una tenera moglie e tre piccoli fiori chiamati Bisan, Aya e Mayar. Prima del tempo dovuto il Dr. Ezz El-Dīn Abul ha dovuto dire addio a sua moglie sofferente di una malattia cronica. Il Dr. Ezz E-Deen si ritrovò nell'impossibile situazione di dover sostituire ai figli la perdita della loro madre.

 

Egli amava ascoltare le loro risate ed i loro discorsi innocenti provenienti dalla loro camera. Nella loro stanza, le tre sorelle si occupavano di alcune cose per fuggire dalla paura di essere loro le prossime vittime dei notiziari. Una di loro studiava un libro per sostenere gli esami, l'altra era seduta al suo computer guardando le ultime notizie e la terza era sul balcone a controllare il tempo.

 

In un istante, l'intera scena è stata sconvolta, quando un missile ha colpito la stanza delle ragazze riducendo tutto a pezzi. Il padre è rimasto in stato di shock per un po' di tempo guardandosi intorno.

 

"Era straziante, era oltre le parole. Ho gridato con tutto il fiato che avevo in corpo, ma non ho avuto nessuna risposta perché i vicini erano fuggiti. Così ho chiamato Shlomi Eldar, giornalista israeliano di Canale 10 che si occupa degli affari di Gaza che inviò in onda le mie richieste di aiuto. Chiamai subito degli ufficiali militari per persuaderli di consentire che i membri della mia famiglia feriti fossero ricoverati in ospedale". Racconta triste il padre.

 

Lottando per fermare il suo pianto e lacrime, il Dr. Ezz El- Din continua a raccontare: "I Paramedici non riuscivano a ricomporre i resti dei corpi; la testa di Mayars e di Nour erabo staccate ed i loro volti non potevano essere identificati perché completamente alterati".

 

Dr.Ezz El-Din Abul Aish ha strenuamente negato ciò che le forze israeliane della Difesa ( Defense Forces, IDF) hanno dichiarato, che sostenevano che il bombardamento della casa del medico era una risposta a colpi di mortaio sparati da essa, egli risponde: "Sapeva che era la mia casa; tuttavia hanno sparato. Mi chiedo perché! Un paio di giorni prima, le mie figlie erano da me a ridere e giocare, e ora sono stese nella polvere. Per quale colpa sono state uccide? Un futuro promettente le attendeva".

 

I loro sogni:

 

Mayar si era distinta per le sue conoscenze e il comportamento come le sue due altre sorelle. Lei era molto appassionata di matematica ed informatica.

 

Per via del suo amore per i computer, Mayar stava ideando le note dei suoi insegnanti che usano Microsoft Offioce Excel. Dice sua zia, "Lei era modesta, amando e non preferendo nessuno ad un altro".

 

Venerdì 16 gennaio 2009, le forze di occupazione hanno posto fine alla vita di Mayar così come alla sua aspirazione a diventare un medico con le loro brutali bombe. Hanno cancellato i suoi lineamenti innocenti e trasformato il suo sorriso in lacrime versate per lei dai suoi cari per la loro grande perdita. Suo padre dice sconsolato: Perché hanno ucciso un'innocente? Israele non solo ha ucciso le mie figlie ma ha anche ucciso ogni cosa bella della mia vita".

 

 

 

[Traduzione di Ario Libert]


  

 

 

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Palestinian Holocaust Museum

 

 

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Cosa hanno fatto i nipoti dei sopravvissuti all'Olocausto ai Palestinesi?

 

 

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25 maggio 2010 2 25 /05 /maggio /2010 18:43

 

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Museo Palestinese dell'Olocausto

 

  

 

 

abdullah.jpg 

 

  

 

Nome della vittima: `Abdullah Muhammad Hamdan Abu Rock.

 

Età: 16 anni 

 

Sesso: Maschio

 

 

Data della morte: 23 Gennaio 2009

 

Luogo delle lesioni o della morte: Durante dei bombardamenti nelle vicinanze della sua abitazione, mentre era in fuga per cercare di salvare la propria vita.

 

Cause del decesso: Missile lanciato da un aereo di ricognizione.

 

 Storia della morte:

 

La famiglia di Muhammad Hamdan Abu Rock tentò di fuggire ai proiettili al fosforo bianco che le forze di occupazione lanciavano sulla città. 'Abdullah stava cercando di fuggire con i suoi amici quando un aereo da ricognizione gli lanciò un missile che gli amputò una gamba. Un secondo missile gli danneggiò intestini, polmoni e fegato. È stato trasferito da Gaza in Egitto. 'Abdullah rimase in ospedale finché non morì quattordici giorni dopo.

  

 

Altre informazioni:

 

Nei suoi ultimi momenti, sua madre era con lui in ospedale. Lei le ha portato i calorosi saluti di suo padre che era in cura in Cisgiordania. Era felice e le chiese di dargli un po' d'acqua, ma lei non poté a causa del divieto del medico. Così, ha inumidito le dita e gliele ha passate sopra le labbra per farlo sentire meglio. ' Abdullah era morto di sete!
 
Gli amici di Abdullah lo ricordano ancora. Ricordano la sua voce, le sue risate e le situazioni coraggiose di 'Abdullah. Hanno confermato a sua madre la promessa che le hanno fatto di non dimenticarlo mai. A sua volta, lei conferma che egli è ancora vivo nella sua anima, ascoltando loro.
  
I suoi sogni:
  

Sua unica speranza era di finire il Collegio e ottenere un lavoro per soddisfare le esigenze di una vita più dignitosa per noi. Ha sempre voluto che le condizioni economiche andassero meglio, in modo da poter fornire farmaci per suo padre malato di pressione arteriosa e diabete. Voleva garantire una vita dignitosa a sua sorella disabile che ha subito una paralisi cerebrale ed emiplegia e avrebbe voluto costruire una nuova casa."

 

 

 

 

[Traduzione di Ario Libert]

  

    

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