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20 settembre 2012 4 20 /09 /settembre /2012 07:00
La Fondazione Fordford1.jpg  

Paravento filantropico della CIA



La Fondazione Ford ha svolto, dal 1947 al 1966, un ruolo chiave nelle reti di ingerenza statunitensi in Europa sovvenzionando delle riviste, dei programmi scientifici e delle organizzazioni della sinistra non-comunista. La più grande fondazione filantropica del mondo offriva in realtà una facciata rispettabile alle operazioni di finanziamento e di contatto della CIA. Questo ruolo era tanto più facilitato in quanto le stesse personalità hanno creato e diretto le due organizzazioni. Primo quadro della nostra inchiesta sul ramo culturale dell'interventismo atlantico.
La Fondazione Ford è stata creata, nel 1936, da Henry Ford. Antisemita militante, che pubblicò L'Ebraismo internazionale [1].ford_Der_Internationale_Jude.jpgFigura leggendaria dell'industria automobilistica, sostenne tutti i progetti totalitari del XX secolo: finanziò il nazionalsocialismo tedesco prima del 1933, fu decorato dal cancelliere Hitler il 30 luglio 1938 con la Croce dell'aquila tedesca, e detenne un'ampia parte del capitale della chimica IG Farben, costruttore del gas Zyklon B. Sin dagli anni 30, costruì anche le prime fabbriche di automobili per Stalin, a Gorki, e continuò negli anni 50 e 60 a fabbricare in URSS i veicoli destinati all'esercito nord vietnamita.

ford_nazi_medal.png

 

Ma non è che alla morte di Henry Ford, nell'aprile 1947, che la sua fondazione assunse tutta la sua ampiezza. Essa eredita allora dei milioni da parte delle imprese Ford per un valore di 70 milioni di dollari. Diventa così la più grande associazione filantropica del mondo. Come afferma Henry Ford II, nuovo presidente del consiglio d'amministrazione, gli anni 1949-1950 "segnano una svolta nella storia della Fondazione Ford".

 

ford-Portrait-of-Kennan-by-Ned-Seidler.jpgQuesta svolta sopraggiunge nel momento in cui gli Stati Uniti accedono allo statuto di potenza mondiale di primo piano. A Washington, il vecchio ambasciatore in Unione sovietica, il generale George F. Kennan, conduce una campagna per persuadere i suoi concitadini che il pericolo rosso è ben più importante di quanto non lo fosse la minaccia nazista. Ingiunge il presidente Truman di non non disarmare, ma di nascondere la macchina da guerra statunitense e di prepararsi ad ogni istante ad un nuovo confronto.

 

ford-John-J.-McCloy.jpgRiesce a convincere il segretario aggiunto alla Guerra, John J. McCloy, a non sciogliere i servizi segreti creati durante la Seconda Guerra mondiale, ma di adattarli ai nuovi tempi. Teorizza lo "stay-behind", una rete inizialmente composta da agenti nazisti e fascisti rimasti dietro la linea del fronte quando il Reich capitolò, poi riutilizzati dagli Anglo-americani per proseguire la loro lotta contro l'influenza comunista in Europa.

 

ford-Rand_corporation.jpgAllo stesso modo, un gruppo di industriali, riuniti intorno al giurista H. Rowan Gaither Jr, riesce a impedire lo smantellamento del servizio di ricerca e sviluppo del segretariato alla Guerra e lo privatizzano sotto il nome di Rand Corporation (Rand è l’acronimo di Research And Developpment).

 

Spingendo la logica sino in fondo, Kennan crea una struttura permanente segreta dell'apparato di Stato attraverso il National Security Act, approvato dal Congresso nel 1947. Istituisce la CIA, il Consiglio di sicurezza nazionale e lo Stato maggiore interarmi. Questo dispositivo raddoppia con un piano di intervento pubblico, promosso dal generale George C. Marshall, sotto forma di prestito per la ricostruzione consentito agli Stati europei che si pongono nella sfera d'influenza di Washington. La sua creazione è affidata a Paul G. Hoffman.

 

Gli Stati Uniti e l’URSS si impegnano oramai in una guerra implacabile, non direttamente sul terreno militare che essi evitano, ma nei campi politici, intellettuali e sociali. Le loro realizzazioni in quasti diversi campi, come ad esempio, la conquista spaziale, sono altrettante vittorie simboliche. Le fondazioni statunitensi, in prima fila tra le quali la Fondazione Ford, saranno i "soldati" di Washington in questa "Guerra fredda". La nuova dimensione finanziaria acquisita dalla Fondazione Ford nel 1947 sviluppa le sue ambizioni. Per ridefinire i suoi obiettivi, il consiglio di amministrazione decide, nell'autunno del 1848, di comandare "uno studio dettagliato (...) presso persone competenti e indipendenti, allo scopo di servire da guida sul modo (...) su cui i fondi elargiti dalla Fondazione potranno essere impiegati al meglio, nell'interesse generale".

 

La commissione creata a questo scopo è presidiata da H. Rowan Gaither Jr, che ha da poco creato la Rand Corporation, grazie alle garanzie bancarie fornite dalla Fondazione Ford. Gaither è stato amministratore del MIT durante la guerra, e ha sostenuto i fisici del Manhattan Project [2]. Su consiglio di questa commissione, il consiglio di amministrazione individua il responsabile del Piano Marshall, Paul G. Hoffman, e lo nomina presidente della Fondazione. Egli assume ufficialmente le suefunzioni il 1° gennaio 1951. Incarna, secondo il giornalista Volker R. Berghahm, "il ruolo più ampio e più internazionale che il rapporto Gaither prospettava per la Fondazione" [3]. Il tono è dunque dato: parallelamente alla Rete stay-behind in campo politico e al Piano Marshall in campo economico, la Fondazione Ford sarà il braccio culturale delle reti di ingerenza statunitense in Europa. 

 

Joseph-McCarthy.jpegTuttavia, malgrado le apparenze, la Fondazione non è soltanto uno strumento supplementare nel dispositivo immaginato da Kennan nel 1946-48, essa diventa anche una posizione di ripiego. Infatti, nell'elite dirigente degli Stati Uniti, in favore della guerra di Corea, il padre della Guerra fredda è stato superato sulla sua estrema destra da un teorico temibile, Paul H. Nitze. Allo stesso modo, la vita politica interna è sommersa dalla "caccia alle streghe" di cui diventa leader il senatore Joseph McCarthy.  

 

La maggior parte delle fondazioni che prosperano alla fine della guerra spendono la maggior parte del loro bilancio in programmi nazionali: la Fondazione Ford spende così, dal 1951 a 1960, 32,6 milioni di dollari in programmi educativi; 75 milioni per l'insegnamento dell'economia e della gestione, e quasi 300 milioni per gli ospedali e le scuole di formazione in medicina. Ma una parte dei suoi quadri desidera dirigere l'attività verso la parte internazionale. Un primo tentativo riguarda il Free Russia Fund, la cui presidenza è naturalmente affidata al padre della Guerra fredda, il generale George F. Kennan, che trova qui un punto di caduta per proseguire la sua carriera. Il suo bilancio  è di 200.000 dollari. Nel giugno 1951, la Fondazione offre anche 1,4 milioni di dollari alla Free University, di Berlino Ovest. Quest'ultima è stata fondata nel 1948, a quei tempi la più vecchia università berlinese, situata nel settore sovietica, era stata "stalinizzata". 

 

Nel rapporto annuale del 1951, Henry Ford menziona la "creazione di condizioni per la pace". Questo programma avrebbe per obiettivo "di tentatre di ridurre le tensioni esacerbate dall'ignoranza, l'invidia e l'incomprensione" e "di aumentare la maturità di giudizio e la stabilità della determinazione negli Stati Uniti e all'estero". Hoffman crea una squadra destinata a promuovere quest'idea di "condizioni per la pace". Ritroviamo accanto a lui Rowan Gaither, ma anche Milton Katz, suo vecchio assistente all'amministrazione del piano Marshall (ECA), e Robert M. Hutchins dell’università di Chicago. A partire dal 1° gennaio 1952, la squadra è rafforzata da un altro consulente dell'ECA, Richard M. Bissell Jr. Il 15 juillet 1952, i programmi internazionali della Fondazione Ford ammontavano a 13,8 milioni di dollari, ossia la metà della somma allocata ai programmi nazionali. 

 

Nel marzo del 1952, Richard M. Bissell redige un testo di sedici pagine che si intitola "creare le condizioni della pace", fissando le grandi linee del programma futuro. Secondo il documento, "l'oggetto della Fondazione deve essere di aiutare a creare un contesto nel quale sarà possibile per l'Ovest, grazie alla nuova posizione di forza militare che è in grado di realizzare, di negoziare una pace giusta  onorevole con L'Est". Ciò passerebbe come "una discussione sul disarmo" allo scopo di condurre alla negoziazione , suscitando "un'opinione pubblica favorevole" al processo. Bissell respinge l'idea di un confronto diretto, ma non crede all'eventualità di un disarmo e di una vera pace. Pensa piuttosto "che possiamo vivere nello stesso mondo insieme ai Russi senza entrar in guerra contro di loro, malgrado delle differenza profonde e costanti nel nostro stato di spirito e nei nostri interessi". Con ciò teorizza una dottrina vicina alla "coesistenza pacifica" sostenuta da Chruscev, dopo la morte di Stalin, nel 1956. 

 

L'approccio moderato di Bissell si applica identicamente a livello nazionale: secondo lui, "lo stato dell'opinione attualmente negli Stati Uniti è troppo teso e emotivo, troppo vicino a una guerra di religione". Egli si oppone dunque al maccartismo, ma consiglia la prudenza. Considera che ogni sforzo ostensibile verso l'idea di disarmo potrebbe essere mal interpretata sulla scena interna, l'opinione pubblica non essendo pronta a affrontare un sistema dove non vi sarebbe "né guerra, né pace". Bissell propone che la Fondazione Ford non si coinvolga pubblicamente in una tale lotta, ma che cerchi a porre in opere la sua idea, raccogliendo dei dati e contattando degli specialisti in relazioni internazionali. È in questo contesto, che Hoffman ricerca il vecchio segretario aggiunto alla Guerra, John J. McCloy (diventato, nel frattempo, presidente della Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo predecessore della Banca mondiale), che raggiunto la Fondazione con uno dei suoi collaboratori Shepard Stone. 

 

Secondo Volker R. Berhahn, l’iniziativa della Fondazione Ford andava più in là, sin dalle origini, del semplice sviluppo "di un contrappeso all'anticomunismo maccarthista ripiegato su di sé o di una lotta da Guerra fredda attraverso dei mezzi più sottili. Perché gli Stati Uniti erano diventati una potenza mondiale ma che l'opinione pubblica non era sempre pronta per le sfide future, l'obiettivo era di creare le basi popolari di una politica estere democratica condotta dalle elite della costa Est, e di assicurarsi che queste elite non perdessero terreno di fronte al nuovo risorgere delle politiche populiste e dell'isolazionismo".


ford-Dulles-CIA.jpgHoffman si impegna, sin dall'estate del 1952, a fianco di Dwight D. Eisenhower, candidato all'elezione presidenziale, sperando di ottenere il posto di segretario all'elezione presidenziale, sperando di ottenere il posto di segretario di Stato nella nuova amministrazione. Una equipe della Fondazione, sotto la direzione di Shepard Stone, redige in fretta il programma del candidato repubblicano gestendo al contempo abilmente le suscettibilità dei democratici. Il tentativo di alleanza fallisce e, sin dal suo ingresso alla Casa Bianca, Eisenhower nomina John Foster Dulles segretario di Stato. Suo fratello, Allen Dulles, viene nominato a capo della CIA, dove addotta una posizione molto dura nei confronti dell'URSS, sviluppando la strategia del "rollback" in Europa centrale [4].

Queste nomine sono un nuovo cammuffamento per i progetti di Hoffman, Kennan, Stone, McCloy, e Milton Katz. Quest'ultimi continuano tuttavia a moltiplicare i contatti con degli intellettuali liberali e degli specialisti in questioni internazionali per condurre una strategia più diplomatica nei confronti dell'URSS. Durante questi incontri, appare loro l'idea che i paesi non allineati potrebbero costituire un buon terreno per dei progetti pilota elaborati dalla Fondazione. Secondo gli archivi delle corrispondenza tra i diversi responsabili della Fondazione, John J. McCloy si chiede all'epoca se "il lavoro che facciamo non sia più difficile (...) di governare la Germania o di cercare di stabilire una comunità europea".

Infine, l'insieme dei colloqui condotti dal gruppo permette ai dirigenti della fondazione di considerare che essa sia uno "stimolante direttore" per ripensare la relazione societo-statunitense, secondo il rapporto conclusivo di  McCloy e Stone. Secondo questo documento, l'Europa occidentale sarebbe una regione chiave la cui base istituzionale deve essere rafforzata e in cui la Fondazione Ford "potrebbe sponsorizzare in modo utile la creazione di un istituto o di una serie di istituti dedicati allo studio dei problemi della comunità europea". Questo progetto si intitola Programma Condizioni per la Pace. Un comitato consultivo viene creato, presieduto da McCloy. Shepard Stone vi occupa il posto di direttore. Uno dei suoi obiettivi è di elaborare un metodo che permette "di ottenere il sostegno dei socialisti d'Europa per la pace internazionale". La fondazione deve dunque "affrontare l'idea di riunire i pensatori socialisti avanzati di questi paesi, degli uomini che hanno del prestigio all'interno dei loro propri partiti, di studiare il problema della coesistenza e di proporre delle soluzioni".

Il programma suscita delle ambizioni personali. Al termine di lotte d'influenza, è posto otto la dipendenza del Council on Foreign Relations (CFR) [5], e Shepard Stone ne diventa un elemento chiave, in qualità di responsabile della Divisione agli affari europei e internazionali della Fondazione Ford.
Qualunque cosa sia, la Fondazione è uno strumento utile che ogni dipartimento ministeriale vuole utilizzare. Sin dal 5 maggio 1951, Hans Speier, della Rand Corporation, invia un memorandum a Rowan Gaither nel quale rileva che il dipartimento di Stato e l'Alto comissariato civile in Germania (HICOG) desiderano dissimulare il loro sostegno a delle organizzazioni nella Germania occidentale, affinché cessino di apparire come infeudate a Washington. Essi cercano dunque, con la CIA, di cercare dei mezzi per procurarsi dei fondi in modo indiretto. Il 20 marzo 1952, Milton Katz fa circolare un memorandum all'interno della direzione della Fondazione, nel quale egli ricorda la particolare importanza dell'Europa, nei confronti della diplomazia statunitense. Secondo lui, l'Europa non può essere considerata "in modo costruttivo se non in quanto membro della comunità atlantica".

In questo contesto, conviene aiutare la liberazione "dei grandi sindacati francesi e italiani dalla morsa del comunismo". Katz elenca in seguito una serie di progetti della Fondazione Ford, di cui "la creazione dell'equivalente del CDE (Comitato per lo sviluppo economico) per l'Europa continentale". Termina con una lista di personalità suscettibili di dare il cambio d'azione della Fondazione: Jean Monnet, Oliver Franks, Hugh Gaitskell, Geoffrey Crowther, Robert Marjolin, Dirk Stikker e Dag Hammarskjöld. Nel maggio del 1953, Rowan Gaither redige un promemoria nel quale sostiene un nuovo principio: la Fondazione deve evitare "di fare delle cose che siano una copia di azioni reali di governo o di altre agenzie". Dopotutto, egli prosegue, "alcune delle più importanti opportunità della Fondazione (...) possono risiedere nel fatto di completare le attività di altri e soprattutto di incoraggiarli e di condurli, soprattutto il governo, a migliorare le loro attività". L'articolazione Governo Statunitense/ Fondazione Ford trova qui il suo modus operandi.

Con la fine del maccartismo e l'inizio della coesistenza pacifica, le distribe si attenuano a Washington. La Ford non si presenta più come un'alternativa della CIA, ma come suo collaboratore. Richard Bissell Jr, abbandona inoltre la fondazione per assumere la direzione operativa dello stay-behind. Mentre la Ford assiste la CIA in diverse grandi operazioni. Sostituisce la CIA nel finanziamento del Congresso per la libertà della cultura. Affida uno studio sul fallimento del trattato della Comunità europea di difesa in Francia a David Lerner e Raymond Aron, figure essenziali del Congresso. Finanzia l'orchestra Hungarica Philarmonica, composta da musicisti costretti all'esilio a causa dello stalinismo, e che la CIA vuole erigere come simbolo del mondo libero.


Finanzia anche l’American Committee on United Europe (l’ACUE), una copertura della CIA incaricata di favorire la costruzione di un'Europa federale conforme agli interessi di Washington. L'ACUE è presieduta dal vecchio capo dei servizi segreti del periodo della Guerra mondiale ed il vice a presiderla dal fondatore della CIA.

 

L'azione della Ford presso il Congresso per la libertà della cultura è reso possibile, spiega Grémion, per la prossimità tra gli attori che costituiscono le due entità. Come il Congresso, la Ford è composta da "liberali" (nel senso statunitense del termine), dunque dalla sinistra non-comunista. "Strumento di una diplomazia non governativa, l'obiettivo dei suoi dirigenti [nel campo dell'arte] è di dare un'immagine della cultura americana diversa dall'assimilazione frequente alla cultura di massa". In ciò, "la Ford pone così sin dall'inizio la sua azione nel quadro di una pratica mecenatica illuminata".

 

In campo economico, l'azione della fondazione "si iscrive nel solco riformista del New Deal", il che gli vale i favori degli intellettuali del Congresso, che sono in maggioranza dei sostenitori della pianificazione e del Welfare State. Infine, essa è orientata verso lo sviluppo delle scienze sociali: Rowan Gaither stima che esse permetteranno un giorno di ottenere dei risultati brillanti in campo sociale quanto le scienze dell'ingegnere in campo tecnico. La Ford finanzia prioritariamente le scienze sociali, soprattutto quelle umane e la medicina. Essa moltiplica anche gli scambi universitari e accademici, e le creazioni istituzionali: finanzia il "Centro di sociologia europea" di Raymon Aron, e la rete di pianificatori Futuribili, di Bertrand de Jouvenel. La sua presenza è talmente discreta che, dopo un memorandum redatto da Shepard Stone dopo un viaggio in Europa, nel 1954, la fondazione è tenuta in alta considerazione in Europa, "anche nei circoli di estrema sinistra del Partito laburista britannico, la SPD tedesca e presso numerosi intellettuali radicali in Francia". L'ammirazione è reciproca: Shepard Stone è infatti molto attratto dall'alta cultura europea, che egli oppone alla cultura popolare statunitense, e si sente vicino agli intellettuali el Congresso che, dopo aver criticato il comunismjo, "valorizzano oggi la virtù della libertà e di una società libera". Egli finanzia dunque delle riviste vicine al Congresso, come Encounter, Preuves, e Forum.

 

Dopo molti mesi di conflitti interni, Shepard Stone ottiene la direzione dell'insieme del programma europeo della Ford alla metà del 1956. L'attività della Fondazione si amplifica. Stone reclama 5 milioni di dollari di bilancio supplementari, soltanto per il programma europeo. Le rivoluzioni ungheresi e polacche, represse nel 1956 dai Sovietici, convincono l'insieme degli azionisti di accedere alle sue domande. Questo denaro permette di aiutare i rifuggiati provenienti dall'Ungheria o dalla Polonia, e di installare delle strutture per accoglierli. La Fondazione organizza anche dei programmi di formazione e di studio per dei ricercatori venuti dal Patto di Varsavia, invitati per questo negli Stati Uniti ed in Europa occidentale. È questo un giochino perverso tanto amati dai servizi speciali: la CIA spera reclutare degli agenti tra gli economisti, i ricercatori in scienze sociali e gli esperti invitati dalla Ford, mentre il KGB pensa di inviare degli elementi fidati per acquisir il sapere statunitense.


Allo stesso tempo, dei programmi di promozione della lingua inglese, di studi statunitensi e di contatti tra il Giappone e l'Europa sono lanciati in Giappone. La diplomazia filantropica della Ford diventa mondiale. Ovunque nel mondo, essa si incarica di porre in rilievo la cultura statunitense e di guadagnare alla sua causa i non-allineati. In Africa, la minaccia di un allineamento dei paesi di nuovo indipendenti con Mosca motiva numerosi programmi di aiutoin loro direzione, soprattutto in Algria. Un programma agricolo è anche allestito in India, con l'aiuto di investitori europei, che Shepard Stone ha incitato a creare delle fondazioni sul modello della Ford.


Au niveau universitaire, la fondation Ford finance le St Antony’s College d’Oxford, spécialisé dans les sciences humaines, en 1959. Le Centre européen de recherche nucléaire (CERN) reçoit également des subventions à partir de 1956, tout comme l’institut du physicien nucléaire danois, Niels Bohr. Ce dernier peut ainsi, avec l’approbation de la CIA, faire venir au Danemark des délégations de scientifiques polonais, soviétiques, et même chinois, officiellement pour les vertus du « dialogue scientifique ». Dans la foulée, l’université d’Oxford reçoit elle-même une subvention d’1 million de dollars en 1958, tout comme le Churchill College de Cambridge. En France, la Maison des sciences de l’homme, dirigée par Gaston Berger, reçoit 1 million de dollars en 1959, pour la création d’un centre de recherche en sciences sociales défendue par des universitaires tels que Fernand Braudel.


La révélation, en 1966 et 1967, du financement du Congrès pour la Liberté de la culture par la CIA jete le discrédit sur la Ford, par ricochet. L’idée d’un lien entre la Ford et les services secrets états-uniens se répand. Au-delà, c’est l’ensemble des activités prétendument philanthropiques, menées par la Fondation en Europe, qui sont regardées d’un œil nouveau : ne s’agit-il pas d’une formidable opération d’ingérence culturelle états-unienne?

 

 

 

[Traduzione di Ario Libert]

 

 


L’histoire de la Fondation Ford ne s’est pas arrêtée avec le scandale de 1967. Les activités qu’elle a conduites depuis, et qu’elle poursuit encore aujourd’hui, font l’objet du second volet de cette enquête: Perché la Fondazione Ford sovvenziona la contestazione.

 

 

 

 

NOTE

 

 

[1] The International Jew - The World’s Foremost Problem

 

[2] Pierre Grémion, Intelligence de l’anticommunisme, Fayard, 1995.

 

[3] Volker R. Berhahn, America and the intellectual cold wars in Europe, Princeton University Press, 2001.

 

[4] La stratégie du «rollback» consiste à forcer un reflux des positions russes en Europe centrale. Elle s’oppose à la doctrine de « containment », qui vise à figer l’état des forces en présence, et à empêcher toute expansion soviétique. Le « rollback » a remplacé le « containment » après la chute de l’URSS.

 

[5] Le 6 mai 1953, le Council on Foreign Relations organise, grâce à des financements de la fondation Ford, un séminaire consacré aux relations entre les États-Unis et l’URSS. Y sont présents : John J. McCloy (président), Henry L. Roberts (secrétaire à la recherche), John Blumgart (rapporteur), Henry L. Roberts (banquier d’investissement), Robert Amory (CIA), Robert Bowie (Département d’État), McGeorge Bundy (Harvard), Merle Fainsod (harvard), George S. Franklin Jr. (CFR), Howard Johnson (Fondation Ford), Devereux C. Josephs, J. Robert Oppenheimer (Insitute for Advanced Study, Princeton), Dean Rusk (président de la fondation Rockefeller), Shepard Stone et Henry M. Wriston (président de l’université de Brown.

 

 

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La Fondation Ford paravent philanthropique de la CIA
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18 gennaio 2012 3 18 /01 /gennaio /2012 07:00

L’alleanza del Pentagono con i nazisti

 

 

naziUSA1.jpg"Operazione Paperclip": dalle V2 alla Luna.

 

 


Franklin_Roosevelt_signing_declaration_of_war_against_Japan.jpgAlla fine della Seconda Guerra mondiale, lo stato maggiore degli Stati Uniti dà vita all'operazione Paperclip all'insaputa del Presidente Roosevelt. In pochi anni, quasi 1500 scienziati nazisti sono esfiltrati e reclutati per lottare contro l'URSS comunista. Continuano soprattutto delle ricerche sulle armi chimiche, sull'uso dei psicotropi nella tortura, e sulla conquista spaziale. Lungi dal collocarli in posti subalterni, il Pentagono affida loro la direzione di questi programmi che essi segnano con la loro impronta ideologica.

 

russi_a_Berlino.jpgNon appena terminata la seconda guerra mondiale sul teatro europeo, gli Stati Uniti e l'URSS entrano in rivalità. La loro priorità diventa quella di saccheggiare il più rapidamente il nemico vinto, il III Reich. Le conoscenze tecnologiche sviluppate dagli scienziati tedeschi suscita le loro cupidigie benché siano il frutto di uno sfruttamento di una manodopera schiavizzata tratta dai campi di concentramento.

 

campi-nazisti-03.jpgUna parte dello stato maggiore statunitense, sbalordito da ciò che i suoi uomini scoprono a Dachau, Auschwitz, Dora, ordina di raccogliere il maggior numero di prove possibili in vista di un processo dei dirigenti nazisti. Altri ufficiali dello stato maggiore considerano al contrario che questi criminali formano un personale insostituibile che conviene porre al servizio della potenza degli Stati Uniti. Un'operazione militare di recupero degli scienziati tedeschi che hanno lavorato per il III Reich è dunque organizzata dal Pentagono. Chiamata "operazione Paperclip" (Operazione graffetta), essa è affidata alla Joint Intelligence Objectives Agency (JIOA) [1], che raggruppava allora l'insieme dei servizi di informazione militari statunitense. Come spiegherà più tardi il suo direttore Bosquet Wev, "il governo si preoccupava di 'banalità'- i dossier dei nazisti- invece di privilegiare 'l'interesse' degli Stati Uniti, e sprecava le sue forze inutilmente nel voler colpire un cavallo nazista morto" [2].

 

processo_di_norimberga.gifL'operazione si scontra con vive resistenze sia presso i responsabili politici e nello stato maggiore. La posizione del presidente Franklin Delano Roosevelt era chiara: interrogato da William Donovan, capo dell’OSS, sull'opportunità di accordare dei privilegi agli ufficiali SS e ai membri del ministero degli Affari esteri tedesco, il presidente degli Stati Uniti rifiuta. Tra le persone così reclutate dall'OSS, "alcuni dovranno forse essere assolutamente giudicati per crimini di guerra o almeno arrestati per aver partecipato in modo attivo alle attività naziste", egli sostiene. Eludendo l'ordine presidenziale, la JIOA prende la decisione di falsificare i documenti militari degli scienziati tedeschi che progetta di esfiltrare negli Stati Uniti [3].

 

V2.jpgGli scienziati più ambiti nell'immediato sono quelli che hanno fatto pesare la minaccia più pesante sul campo degli Alleati, e cioè quelli incaricati della creazione dei temibili missili V2. Il loro capo Wernher von Braun, che nel 1945 ha soltanto 32 anni. Si tratta di uno dei più brillantio ingegneri dell'epoca. Sindagli anni 30, lavora sotto la guida di Hermann Oberth, padre della missilistica tedesca. Raggiunge le SS eil commando personale del capo dell'organizzazione, Heinrich Himmler, prima di ottenere il grado di comandante. Durante la guerra, lavora al centro di Peenemünde sul progetto di missili V2. Queste ultime sono costruite nella fabbrica Mittelwerk, da personale proveniente dal campo di concentramento di Dora.


 

naziUSA2.jpgIl maggiore SS Wernher von Braun, 1943. Presentazione ai dignitari nazisti del centro di ricerche di Peenemünde in cui fu concepita la "guerra delle stelle" e realizzate le V2. Von Braun divenne successivamente il capo della NASA.


 

Dopo la vittoria degli Alleati, egli fu internato per un periodo a Garmisch dalla squadra del colonnello statunitensi, Holger Toftoy, investito da un progetto folle: rilanciare sulla base di Fort Bliss, negli Stati Uniti, il programma di missili sul quale lavorava von Braun. Incarica inoltre quest'ultimo di convincere insieme a lui i suoi vecchi colleghi di raggiungere il progetto. Il compito non è affatto difficile: la maggior parte degli scienziati coinvolti rischiano, se restano in Europa, di essere tradotti davanti a un tribunale per "complicità per crimini di guerra". Parallelamente, uno dei direttori della JIOA, E. W. Gruhn, si incarica di stabilire una lista di scienziati tedeschi e austriaci più qualificati per farli reclutare dai suoi servizi. Si appoggia a questo scopo su Werner Osenberg, che ha diretto la sezione scientifica della Gestapo incaricata di verificare l'affidabilità politica degli scienziati che lavoravano per il Reich. I rapporti e i documenti della sinistra polizia permisero a Osenberg di stabilire una lista di 15.000 nomi di scienziati, menzionante le loro affiliazioni politiche e il loro valore scientifico. Come osservò Linda Hunt, questo metodo "favoriva il reclutamento di nazisti convinti" [4].

 

Il programma affidato a von Braun non ottiene immediatamente i risultati sperati, Nel giugno 1947 la prima V2 modificata è lanciata dalla rampa di lancio di White Sands Proving Ground, nel Nuovo o Messico. Il missile, assemblato a partire da pezzi tedeschi trovati a Mittelwerk, si allontana dalla sua traiettoria iniziale per andare a schiantarsi dall'altra parte della frontiera messicana, a meno di cinque chilometri di un quartiere sovrappopolato della città di Juarez. Il che obbliga Washington a spiegare immediatamente ai Messicani che non vuole in alcun caso lanciare un attacco missilistico contro il loro paese.

 

naziUSA3.gif

Nota declassificata del capo di Stato Maggiore della US Air Force datata 2 juin 1953 attestante che 820 scienziati nazisti sono stati reclutati nel quadro di Paperclip.

 

 

Il trasferimento di scienziati implicati nell'apparato nazista non poteva avvenire senza conseguenze. Numerosi di loro non hanno accettato questo "esilio" che sotto la minaccia di provvedimenti giudiziari nel loro paese. Il che non è un impegno di affidabilità. Nel caso migliore, essi considerano collaborare con un alleato oggettivo nella lotta contro l'URSS. Nel peggiore dei casi, sono decisi a condividere il meno possibile le tecnologie che essi padroneggiano, oppure a venderle al miglior offerente. Questi problemi sono d'altronde identificati sin dall'inizio dell'operazione. Walter Jessel, tenente dell'esercito statunitense, è stato incaricato nel 1945 di valutare la lealtà degli scienziati prima di lasciare la Germania.

 

Il suo rapporto fondato su detgli interrogatori, conclude che von Braun e i suoi uomini tentano di nascondere le loro informazioni agli ufficiali statunitensi. Secondo il militare statunitense, dar loro fiducia sarebbe "un'assurdità evidente". Dopo tutto, gli scienziati tedeschi facevano parte, anche molto di recente, del campo nemico. Malgrado ciò, essi non saranno mai posti sotto stretta sorveglianza dal comandante James Hamill, direttamente responsabile del gruppo Paperclip a Fort Bliss: "non soltanto (...) i membri di Paperclip erano autorizzati ad aver ampiamente accesso alle informazioni segrete, ma (...) non vi era né coprifuoco, né controllo della posta tedesca". Inoltre, "le attività degli scienziati all'esterno erano molto poco controllate". Il che testimonia, sia di una leggerezza incredibile, sia di una fiducia cieca non potendosi spiegare ciò con semplice ingenuità.

 

Un'operazione di "interesse nazionale".


L’opinione pubblica non si indigna di questo arrivo sul territorio statunitense di vecchio scienziati nazisti.Tanto più che essa è accuratamente disinformata sull'argomento. Sin dal 1946, il dipartimento della Guerra organizza anche una giornata a porte aperte a Wright Field allo scopo di presentare una delegazione di "scienziati tedeschi" alla stampa. Gli articoli pubblicati in seguito a questa iniziativa di pura propaganda passano totalmente sotto silenzio gli antecedenti dubbiosi di questi ingegneri così brillanti. La doxa del Pemtagono vuole che tutti siano stati "passati al setaccio". Il sotto-segretario alla Guerra Patterson dichiara soprattutto che "nessun scienziato sospettato di crimini di guerra è stato introdotto negli Stati Uniti". In realtà, importanti dissensi esistono all'interno della base di Wright Field, in cui numerosi militari statunitensi si indignano di dover lavorare con dei "Criminali di guerra nazisti". Theodor Zobel è anche accusato di aver "effettuato degli esperimenti su degli esseri umani quando dirigeva le soffierie di Chalais-Meudon, in Francia" , un'informazione confermata da un rapporto dell’OMGUS, l’amministrazione militare statunitense di Berlino. L'esperto L'esperto in carburante di Jet, Ernst Eckert, vede risorgere il suo passato di vecchio membro della SA, poi di membro del NSDAP a partire dal 1938, e della SS nel 1939.

 

zyklon_B.jpegMa la politica del Pentagono consiste nel proteggere al massimo i suoi uomini, continuando nelle esfiltrazioni. A partire dall'estate 1947, la JIOA lancia una nuova operazione intitolata "National Interest", che le permette di reclutare tutta la gamma degli scienziati nazisti, anche quelli condananti per crimini di guerra. Essa propone loro di lavorare per l'esercito o per delle grandi imprese private, soprattutto la Lockheed, W. R. Grace and Company, CBS Laboratories e Martin Marietta. Otto Ambros è tra coloro che beneficiarono del programma. Direttore della IG Farben durante la guerra, egli partecipò alla decisione di utilizzare lo Zyklon B (prodotto da una filiale dell’IG Farben) nelle camere a gas, e sceglie soltanto il campo di sterminio di Auschwitz per installarvi una fabbrica.

 

Il che gli permette di far produrre da una manodopera in condizione di schiavitù dei gas asfissianti che egli testava sul posto su dei prigionieri, prima che il loro uso sia generalizzato a tutti i campi. Dichiarato colpevole di schiavismo e di omicidio in serie a Norimberga, beneficia tuttavia della clemenza del tribunale e non è condananto che a otto anni di prigione. Duarnte questo periodo di detenzione, il suo nome è mantenuto sulle liste di assunzione della JIOA, che lo recluta sin dalla sua liberazione anticipata da John McCloy, alto-commissario statunitense per la Germania. È allora integrato come "consigliere" negli effettivi W. R. Grace Company, Dow Chemical così come in quelli della US Army Chemical Corps.

Obiettivo Luna

NaziUsa_Marshall-Space-Flight-Center.jpgMalgrado le difficoltà incontrate all'inizio del programma, l'operazione Paperclip mantiene presto le sue promesse in molti campi, in cui lo stato-maggiore non esita a piazzare i "suoi" scienziati nazisti in posti chiave. Il più enigmatico è quello della conquista spaziale, in cui si dedica tutta l'antica squadra delle V2, che dirige praticamente l'interezza delle ricerche. Eretto a priorità dal presidente John F. Kennedy nel 1961, l’invio di un uomo sulla Luna è direttamente affidato agli ingegneri nazisti della squadra di Wernher von Braun. Quest'ultimo diventa il primo direttore del Marshall Flight Center, il centro spaziale della NASA a Huntsville. Arthur Rudolph è nominato direttore del progetto per il programma del missile Saturno V, quella che raggiungerà la Luna nel 1969. Durante la guerra, in quanto capo della produzione a Mittelwerk, Rudolph era soprattutto incaricato di fissare il numero di ore di lavoro realizzate dai prigionieri venuti dal campo di concentramento vicino di Dora. Infine, l'anziano membro della SS e di sue altri gruppi nazisti, Kurt Debus, diventa il primo direttore del Kennedy Space Center a Cap Canaveral. La collaborazione dei tre uomini permette agli Stati Uniti di realizzare uno dei eventi più spettacolari della sua storia poiché, il 21 luglio 1969, Neil Armstrong mette piede sulla Luna. Un vero coronamento per la cooperazione scientifica tra il partito nazista e lo stato maggiore statunitense.

 

 

naziUSA4.jpg

Hubertus Strughold. Scienziato nazista che ha coordinato degli esperimenti sulla resistenza al freddo dei deportati di Dachau. Reclutato da Paperclip. 

 

 

 

Edgewood Arsenal: dal gas mostarda al controllo dei cervelli


Il codice di Norimberga, destinato soprattutto a prevenire il ripetersi degli orrori nazisti,  così come le leggi che regolamentano la zona statunitense della Germania proibiscono ai tedeschi di effettuare delle ricerche sulla guerra chimica, non hanno impedito il governo degli Stati Uniti di utilizzare i cervelli nazisti nel quadro di Paperclip, al contrario.


La base militare ultra-segreta di Edgewood Arsenal, nello Stato del Maryland, era sin dal 1922 il principale centro di ricerche mediche sulla guerra chimica negli Stati Uniti. Dapprima per testare i gas inventati dai Tedeschi durante la guerra, e più tardi i metodi di manipolazione psicologiche, di numerosi ricercatori dell'operazione Paperclip vi condussero degli esperimenti dal 1947 al 1966, spesso in modo troppo empirico e utilizzandole cavie che avevano sotto mano. Il che non migliorò l'immagine di Paperclip, anche tra il personale scientifico che vi era permanentement di base. Così il direttore scientifico di Edgewood dell'epoca, il dottor Seymour Silver, commentava i loro lavori in questi termini: "La loro valutazione generale sia per quanto concerneva la scelta dei soggetti sia gli esperimenti stessi era erronea, molto cattiva". Ora nel campo dei gas da combattimento, dei gas invalidanti e degli psicotropi, tali metodi ebbero conseguenze umane terribili.

 

Uno dei primi nazisti reclutati alla base è Kurt Rahr, figura di secondo piano nazista ma comunque inquietante in Germania sia per delitti di diritto comune quanto per il suo sostegno al III Reich. Malgrado un rapporto sfavorevole lo ritenga indegno di fiducia e dunque pericoloso per la sicurezza degli Stati Uniti, la JIOA invia questo specialista dell'elettronica dell'alta frequenza a Edgewood nel settembre del 1947. Ma non gli si affidano dei lavori classificati segreti ed è troppo moderato per i gusti di Hans Trurnit, altra recluta importata nel 1947 dell'elite scientifica nazista questa volta, che l'accusa di essere comunista e lo fa ritornare in Germania. Titolare all'università di Kieldu dal 1934 al 1940, Trurnit è stato assistente del professor Holzlöhner, che condusse, durante la seconda guerra mondiale, degli esperimenti concernenti il freddo su dei prigionieri di Dachau.


Harry_George_Armstrong.jpgMa non è il solo campo in cui questa cooperazione giunge a eccellenti risultati. All'inizio degli anni 50, l'esercito statunitense lancia un programma destinato a migliorare la conoscenza della salute dei piloti e delle cure da dar loro in casi di incidenti o di circostanze estreme, come il paracadutaggio ad altitudini molto alte. Queste ricerche sono centralizzate alla Scuola di medicina aerea di Randolph Field, nel Texas, sotto la direzione del generale Harry Armstrong. Molti scienziati nazisti lavorano insieme a lui. Il più eminente tra loro è Hubertus Strughold. Quest'ultimo, dopo aver vissuto negli Stati Uniti tra le due guerre, diventa, durante il conflitto, responsabile dell'Istituto della Luftwaffe per la medicina aerea a Berlino. Un centro di sinistra memoria: degli scienziati vi hanno condotto degli esperimenti particolarmente atroci su di detenuti dei campi di concentrazione allo scopo di verificare la durata della resistenza al gelo, all'assunzione di acqua salata e alla mancanza di ossigeno. Ufficialmente, Strughold non avrebbe avuto conoscenza di questi esperimenti. Essi sono stati tuttavia condotti dai suoi collaboratori vicini: Siegfried Ruff, responsabile degli esperimenti di simulazione ad alta quota (che rendeva i detenuti completamente pazzi per mancanza di ossigeno) ha anche scritto un libro sulla salute aerea insieme a lui. Ruff per poco non venne anch'egli reclutato nel quadro di Paperclip, dopo essere stato miracolosamente prosciolto a Norimberga. Ancora oggi, l'edificio dell'US Air Force a San Antonio porta il nome di Hubertus Strughold.

 

Ma il principale vantaggio di Edgewood nel quadro di Paperclip resta il chimico Friedrich Hoffmann, anche lui tra i primi giunti alla base. Questo vecchio candidato rifiutato dalle SA sintetizzava durante la guerra i gas tossici e le tossine per il laboratorio di guerra dell'università di Würzburg e l’Istituto di ricerche tecniche della Luftwaffe. Arrivato negli Stati Uniti, è incaricato di inventare dei nuovi equipaggiamenti di protezione e di antidoti contro i due gas più mortali inventati dai nazisti di cui dispone l'US Army, il Tabun e il Sarin, riportati in grandi quantità dalla Germania negli arsenali statunitensi. Con l'aiuto dei rapporti sugli esperimenti condotti nei campi di concentramento e di cavie scelte tra i soldati della base, volontari ma poco informati sulla realtà degli esperimenti, tenta di determinare quali effetti producono questi gas sull'organismo. Il protocollo sperimentale è sommario: una grande stanza è trasformata in camera a gas, vi si collocano degli animali e dei soldati a cui si richiede di togliersi la maschera a gas e di respirare delle dosi di veleno sin quando non lo sopportano più. Così il soldato Don Bowen racconta, dopo aver visto tutti gli animali della stanza agonizzare con atroci sofferenze: "Il mio primo riflesso fu di non respirare. E quando infine feci una lunga inspirazione, il gas mi bruciò il naso, la gola e le lebbra". Numerose cavie sono state anche ospedalizzate per diversi disturbi dopo aver respirato deboli dosi di gas mostarda o Tabun.


NaziUSA_Demonstration_and_use_of_gas_chamber_Edgewood_Arsen.jpgDimostrazione e uso della camera a gas a Edgewood Arsenal, Maryland. Fotografia scattata nel 1942.


LSD, arma di guerra psicologica

psychedelic-albert-hoffman-with-molecule.jpgNel 1949, gli scienziati di Paperclip di base a Edgewood si vedono affidare una nuova missione: testare un psicotropo sbalorditivo, che provoca delle allucinazioni  delle tendnze al suicidio negli esseri umani. Si tratta dell'LSD, scoperto alcuni anni prima da un altro Hoffmann, Albert questa volta, nei laboratori Sandoz di Basilea [5]. Il suo uso doveva, secondo il suo principale promotore L. Wilson Greene, rendere possibile una guerra più umana. L'obiettivo è infatti in origine di determinare se si può ricorerre all'LSD e a una sessantina di altri psicotropi per condurre una guerra "psicochimica" destinata a indebolire la popolazione e le truppe nemiche. Ma progressivamente, con l'ascesa in potenza della Guerra fredda e la moltiplicazione delle operazioni di contro-insurrezione, la CIA si accapparra il progetto e lo focalizza sulla condotta degli interrogatori e i mezzi di spezzare la resistenza psicologica dell'interrogato, di provocare delle dissociazioni psicologiche e degli stati di amnesia [6].

 

Walter_Reppe.jpgLe fonti di informazioni della CIA per la guerra chimica erano essenzialmente deigli scienziati tedeschi che avevano lavorato per l’IG Farben (la società che produceva il gas Zyklon B utilizzato nei campi di concentramento), come Walter Reppe, suo anziano chimico in capo, che gli Stati Uniti tentano di recuperare invano nel 1948, quando già lavorava per i Britannici. Un vasto censimento delle piante psicotrope è intrapresa da Friedrich Hoffmann allo scopo di mettere a punto il "siero della verità" ideale.

 

Si somministrano anche importanti dosi di LSD a dei soldati cavia di Edgewood prima di sottoporli a degli interrogatori aggressivi che provocano presso loro degli stati di paura intensa, addirittura in certi casi convulsioni, epilessia o crisi di paranoia acute che lasciano numerose conseguenze.

 

Le ricerche sull'amnesia, in quanto ad esse, approdano all'utilizzo dello Sernyl (SNA), conosciuto anche con il nome di PCP o "polvere d'angelo", che si somministrava per via orale o in aerosol a dei soldati mentre marciavano su di un nastro trasportatore. Accessi di follia intnsa, amnesia totale e altri coma furono oservati nei laboratori di Edgewood.

 

Tra i più virulenti nazisti di Paperclip ad aver partecipato alle ricerche sulla guerra chimica e psicologica, figurava anche l'anziano generale di brigata Walter Schieber (impiegato per dieci anni), che aveva supervisionato le fabbriche di armi francesi durante l'occupazione, le fabbriche tedesche che impiegavano degli STO e il programma nazista di guerra chimica. Imprigionato nel 1945 perché sospettato di crimini di guerra, si salvò la pelle redigendo dei rapporti sulla guerra chimica per l'US Army, presentandosi come testimone chiave a Norimberga per essere integrato a Paperclip nel 1947.

 

 

Nel solo periodo tra il 1955 e il 1975, 7.000 soldati furono utilizzati come cavie involontarie; gasati, asfissiati, drogati per le ricerche sul controllo del cervello.


Un elemento di una politica


USANAZI Arthur RudolphLa fine dell’avventura è pietosa. A partire dall'inizio degli anni 70, i crediti militari militari accordati ai programi degli scienziati di Paperclip diminuiscono, Nel 1971, delle restrizioni finanziarie colpiscono duramente il programma spaziale, e soprattutto gli ingegneri tedeschi. Arthur Rudolph va in pensione, ricevendo la più alta onorificienza della NASA, la Distinguished Service Medal. Lo stesso anno, Wernher von Braun è costretto a testimoniare davanti a dei procuratori della Germania Federale incaricati di indagare sui crimini commessi nel campo di concentramento di Dora. Poco dopo, deve abbandonare il suo sogno segreto di diventare amministratore generale della NASA. Nel 1974, è la volta di Kurt Debus di andare in pensione. Dieci anni più tardi, nel 1984, mentre risorgono le accuse di crimini di guerra nei confronti di Arthur Rudolph, quest'ultimo è costretto ad abbandonare gli Stati Uniti per Amburgo.

 

Complessivamente, i diversi programmi dell'operazione Paperclip hanno mobilitato quasi 1500 scienziati nazisti per lottare contro l'URSS. Essi testimoniano la scelta dello stato-maggiore interarmi degli Stati Uniti di collaborare con il partito nazista malgrado il veto del presidente Roosevelt. Una scelta ulteriormente validata dal presidente Truman e innalzata a livello di una politica federale sistematica. Infatti, sotto il controllo del Consiglio di sicurezza nazionale, delle operazioni simili sono condotte parallelamente in altri campi per recuperare e integrare i quadri nazisti così come i quadri del sistema militare giapponese nell'apparato di sicurezza degli Stati Uniti o per impiegarli in operazioni segrete all'estero.

 

 

 

 

[Traduzione di Ario Libert]

 

 

 

 

 

*STO. Service du travail obligatoire [Servizio di lavoro obbligatorio], fu, durante l'occupazione della Francia da parte della Germania nazista, la requisizione e il trasferimento contro la loro volontà verso la Germania di centinaia di migliaia di lavoratori francesi, allo scopo di partecipare allo sforzo di guerra tedesco che le sconfitte militari costringevano a essere senza sosta ingranditi (fabbriche, agricoltura, ferrovie, ecc.). Le persone requisite nel quadro del STO erano ospitate nei campi di lavoratori situati sul territorio tedesco. La Germania nazista impose al governo di Vichy l'attuazione del STO per compensare la mancanza di manodopera dovuto all'impiego dei soldati tedeschi sul fronte russo, in cui la situazione non cessava di degradarsi. Di fatto, i lavoratori forzati francesi sono i soli d'Europa a essere stati requisiti dalle leggi del loro proprio Stato, e non da un'ordinanza tedesca. È una conseguenza indiretta della più grande autonomia negoziata dal governo di Vichy in rapporto agli altri paesi occupati, che non disponevano più di governo propri.

 

 

 

 

NOTE

 

[1] La Joint Intelligence Objectives Agency è stata creata nel 1945, sotto la tutela del Joint Intelligence Commitee (JIC), il servizio di informazione dello stato-maggiore interarmi. Il JIC era composto dal direttore dei servizi di informazione dell'esercito, dal suo omologo della Marina (Navy), dal vice-direttore dell'Air Staff-2 e da un rappresentante del Dipartimento di Stato. Records of the Office of the Secretary of Defense (Record Group 330), sito dell'Interagency Working Group.

[2] "US Coverup of Nazi Scientists", di Linda Hunt, Bulletin of the Atomic Scientists, avril 1985, p. 24.

[3] Il capo dello stato-maggiore dell'US Army era allora Omar N. Bradley.

[4] L’Affaire Paperclip - La récupération des scientifiques nazis par les Américains 1945-1990, [L'Affare Paperclip- il recupero degli scienziati nazisti da parte degli Americani 1945-1990], di linda Hunt, Stock, 1995. (1a, 1991).

[5] L’utilizzo della molecola che Albert Hoffmann aveva sperimentato lui stesso in modo triviale, questa volta nel quadro degli esperimenti di Edgewood poi dell'operazione "MK ULTRA" per il controllo della contro-cultura, lo condurrà più tardi a chiamarlo il suo "bambino terribile".

[6] Vedere anche a questo proposito manuali di tortura dell'esercito degli Stati Uniti, di Arthur Lepic, Voltaire, 26 maggio 2004.

 

 

LINK al post originale:

 L’alliance du Pentagone avec les nazis. "Operation Paperclip": des V2 à la Lune 

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17 settembre 2011 6 17 /09 /settembre /2011 07:00

Raymond Aron

 

 


 

 

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Difensore dell’atlantismo

 

 

 

di Denis Boneau


aron_kissinger.jpgDurante la Guerra fredda, Raymond Aron fu uno dei principali elementi di raccordo della diplomazia culturale degli Stati Uniti in Francia. Per più di trenta anni, ha partecipato attivamente a diverse operazioni di ingerenza pilotate dai servizi segreti statunitensi. Ha così contribuito al successo ideologico del Congresso per la libertà della cultura. Amico di Friedrich von Hayek, consigliere di Kissinger, ha saputo creare, nel solco della sua azione intellettuale, una vera scuola di pensiero, liberale, anticomunista ed atlantista di cui la Fondazione Saint-Simon costituisce una delle metamorfosi.

 

sartre_levine2.pngNato nel 1905, Raymond Aron appartiene ad una vecchia familia ebraica alsaziana. Uno dei suoi lontani antenati curava Luigi XIV. L'albero genealogico della sua famiglia rivela inoltre dei legami di parentela con Émile Durkheim, padre della sociologia francese, e suo nipote, l'antropologo Marcel Mauss. Allievo alla Normale, compagno di scuola di Sartre, Canguilhem e Nizan, Raymond Aron è socialista e pacifista. Partecipa senza brillare alla vita politica studentesca del Quartiere latino degli anni 20. Parte per la Germania dove esercita la funzione di lettore all'università di Colonia; è successivamente reclutato dall'Istituto francese di Berlino. Assiste all'ascesa dell'antisemitismo ed alla presa del potere di Adolf Hitler. Nel 1933, rientra in Francia ed è accolto dal Centro di documentazione sociale diretto da Célestin Bouglé. Il caso vuole che succeda a Marcel Déat, futuro fondatore del Rassemblement national populaire, movimento collaborazionista durante l'Occupazione. Il Centro, ubicato in rue d’Ulm, riceve dei finanziamenti dalla Fondazione Rockefeller. Raymond Aron vi allaccia delle relazioni con Robert Marjolin, un economista formatosi negli Stati Uniti grazie ad una borsa ottenuta da Rist e Bouglé, i due contatti permanenti della Fondazione Rockfeller in Francia [1]. 

 

 

Primi passi a Londra



levie_degaulle.pngDopo la mobilitazione, Aron lascia la Francia per installarsi a Londra. Sin dal suo primo soggiorno, incontra con la mediazione del suo amico Robert Marjolin la squadra di Jean Monnet. È in seguito reclutato da André Labarthe, incaricato dal generale de Gaulle di creare una rivista della Resistenza: La France libre di cui Aron diventa uno dei redattori più dinamici. La rivista gli permettedi sviluppare delle idee che saranno il leitmotiv del suo impegno politico durante la Guerra fredda. In un articolo del 1944, Raymond Aron dà una forma primitiva alla retorica anti-totalitaria che diventerà il discorso quasi ufficiale della intelligentsia anticomunista. Le tre grandi correnti "pagane" del periodo contemporaneo, il socialismo, il comunismo ed il nazismo, sono così designate come tre rappresentazioni dell'ideal-tipo di "religione secolare". Aron si distingue soprattutto criticando apertamente il generale de Gaulle, soprattutto in un articolo del 1943 intitolato L’ombra di Bonaparte. I rapporti che mantiene con Labarthe sono cordiali. Ciò che Aron ancora non sa, è che il responsabile di La France libre sarà più tardi sospettato, soprattutto dall'atlantista Henri Freney, di essere un agente sovietico appartenente alla rete Harry Robinson.

 

la_France_libre.jpegA Londra, Raymond Aron incontra i futuri alleati della Guerra fredda. Frequenta assiduamente il Reform club animato da Lionel Robbins e Friedrich von Hayek che prepara la costruzione della Società del Monte Pellegrino. Karl Mannheim gli propone un posto alla London School of Economics and Political Studies, prestigioso bastione dei liberali (Mises, Hayek) finanziato dalla Fondazione Rockefeller. L’impegno di Aron nel movimento gaullista durante la guerre non è abbastanza intenso per valergli ifavori del generale che non apprezza le critiche formulate dal giovane intellettuale. Aron vede Vichy come una parentesi nella storia e non ha mai condannato la Rivoluzione nazionale. Si fece spesso, in diversi momenti, il difensore dei petainisti, soprattutto durante la polemica suscitata dal libro di Bernard-Henri Lévy, L’idéologie française [L'ideologia francese]. Per Aron, Traditori i collaborazionisti, sì; traditori i fautori della Rivoluzione nazionale, certamente no. Coloro che rimpiangono oggi a freddo che l'epurazione non abbia colpito tutti i fautori della Rivoluzione nazionale in quanto tali si comportano da sostenitori della guerra civile. Anche nel 1941, non mi abbandonavo a queste basse passioni" [2].

 

 

Giornalismo e politica


Le-Figaro-1950.jpegAlla Liberazione,deluso dai suoi insuccessi universitari, Raymond Aron si dedica alle attività giornalistiche e politiche. Scrive in Point de vue, Combat e soprattutto Le Figaro diretto da Pierre Brisson, anziano collaboratore di Lucien Romier morto durante la guerra dopo essere stato ministro dello Stato francese [3] nel 1943. La linea politica del Figaro è apertamente  filo-statunitense. Anticomunista, a favore dell'Alleanza atlantica e della costruzione europea, Raymond Aron acquisisce sulle colonne del giornale una legittimità intellettuale indiscutibile. È una delle quattro grandi firme insieme ad André Siegfried, professore all'Institut d’études politiques de Paris; François Mauriac che lo segue al Congrès de la liberté de la culture e André François-Poncet che sostituisce il generale Koening come capo delle autorità di occupazione poi ambasciatore presso la Repubblica federale tedesca.

 

RPF.jpgCompie parallelamente la sua prima esperienza politica diventando alla Liberazione il direttore di gabinetto del ministro dell'informazione, André Malraux. Lavora con Jacques Chaban-Delmas, Manès Sperber e Jean Lecanuet. Fa effettuare dei sondaggi all'IFOP, recentemente creata da Jean Stoetzel, un anziano membro della Fondation Alexis Carrel [4]. Nel 1947, aderisce all'RPF. Alle assise di Lille, è incaricato per un intervento su ciò che il generale chiama "l'associazione" (la divisione capitale/lavoro in seno all'impresa), concetto chiave della "terza via" economica rivendicata da de Gaulle.

 

 

Guerra fredda e riflessione politica

 

opium.jpgIl pensiero politico di Raymond Aron è profondamente radicato nel contesto della Guerra fredda. Il principale obiettivo delle sue pubblicazioni consiste nell'allineare gli intellettuali neutri, e cioè non appartenenti né al Partito comunista ma che manifestano una simpatia per l'ideologia marxista, ciò che Aron designa durante una comunicazione alla Società del Monte Pellegrino "il pregiudizio favorevole all'Unione sovietica". L'Opium des intellectuel [L'Oppio degli intellettuali] testimonia questa volontà di convincere la sinistra non-comunista. Aron, ispirato dalle tesi dei New York Intellectuals, vi annuncia la fine delle ideologie ed esorta gli intellettuali a rompere con il socialismo.


grand-schisme.jpgDifensore della libertà nel mondo di fronte a dei partiti comunisti che "con o senza internazionale, con o senza Kominform, rappresentano una cospirazione permanente, destinata ad aprire una via all'imperialismo russo-sovietico", gli Stati Uniti rappresentano per l'autore di Le Grand schisme [Il Grande Scisma] il benevolo impero in guerra per la libertà: "La classe dirigente degli Stati Uniti non ha desiderato l'egemonia che le si è schiusa non appena il potenziale della Repubblica americana si è trasformata in forza militare [...]. La diplomazia sovietica ha suscitato in reazione una volontà di contenimento, lo sforzo per fermare l'espansione del rivale, non ha suscitato una volontà di dominio, a meno di impiegare questo termine per designare lo sforzo per allargare la zona aperta agli scambi liberi [5]".

 

Raymond Aron agisce come l'elemento di raccordo della diplomazia statunitense in Francia. Amico e consigliere di Henry A. Kissinger che lo considera come il suo maestro [6] e di George Kennan, padre della dottrina del contenimento, Aron è incontestabilmente il migliore appoggio di cui dispongono i servizi culturali statunitensi in Francia.


 

 

Raymond Aron, il capofila francese del Congresso per la libertà della cultura


aron_les_guerres_en_chiane.jpgNel giugno del 1950, a Berlino, Melvin Lasky organizza la prima riunione internazionale di ciò che diventerà il Congresso per la libertà della cultura [7]". L'iniziativa è sostenutada intellettuali anticomunisti raccolti in "un comitato non-ufficiale e indipendente" di cui Aron è membro. La riunione di Berlino sfocia in un embrione organizzativo: Arthur Koestler scrive il Manifesto agli uomini liberi ed un testo redatto da Henri Freney prevede la creazione di un comitato internazionale dotato di un segretariato permanente e di comitati nazionali. Sin dal novembre 1950, cinque supplenti sono nominati allo scopo di completare la lista dei membri del comitato esecutivo. In questa occasione, Raymond Aron entra nelle istanze dirigenti del Congresso per la libertà della cultura. Ne diventa rapidamente una delle personalità più influenti.  intimo di Michaël Josselson [8], intermediario tra la CIA e gli intellettuali. e i suoi libri- soprattutto Le Grand schisme [Il Grande scisma], L’Opium des intellectuels [L'Oppio degli intellettuali] e Les Guerres en chaîne [Le Guerre a catena]- costituiscono delle opere di riferimento per l'intelligentsia anticomunista.


 

aron_la_moglie_Josselson_CIA_de_Rougemont.jpgRaymond con la moglie Suzanne ed il loro ufficiale di collegamento con la CIA, Michael Josselson, e a destra Denis de Rougemont


 

aron_Koestler_Brown_James-Burnham.-.gifAron impianta solidamente il Congresso in Francia e contribuisce a diffondere le tesi dei New York Intellectuals permettendo la traduzione di L’Ère des organisateurs [L'era degli organizzatori], manifesto dell'organizzazione scritto dal suo amico James Burnham. È sollecitato ad organizzare o partecipare ad alcune riunioni patrocinate dal Congresso. Nel 1954, durante delle Giornate di studio a Nizza, la sua comunicazione si intitola Visages du communisme en France et en Italie [Volti del comunismo in Francia ed in Italia]. Molto implicato nelle attività del Segretariato internazionale preso in mano da Josselson e Nabokov, due anziani ufficiali dei servizi culturali dell'esercito americano a Berlino, Raymond Aron prepara la Conferenza di Amburgo con Sidney Hook e Jacques Enock. durante questo meeting, Aron presenta un esposizione sui Les concepts de vérité de classe et de vérité nationale dans les sciences sociales [Concetti di verità di classe e di verità nazionale nelle scienze sociali] ed è designato membro del Comitato Scienza e Libertà,un organismo dipendente dal Congresso costituito da quattordici personalità. Prepara in seguito, con Josselson, Nabokov, Polanyi, Jouvenel e Kristol, la Conferenza di Milano: L’avenir de la liberté [l'avvenire della libertà].


aron_bell_daniel.jpgIl 1955 è un anno decisivo per Aron perché è uno degli intellettuali centrali della Conferenza di Milano ma anche perché, lo stesso anno, è nominato alla Sorbon a e pubblica L’Oppio degli intelletuali, vera caricature contro i pensatori filosovietici. Da questa conferenza emerge un nuovo organo del Congresso: il Comitato dei seminari di cui Aron è logicamente uno dei perni. In un primo tempo, Daniel Bell, un sociologo dell'università della Columbia arrivato di recento in Francia, coordina le attività del Comitato comprendente Aron, Jouvenel, Polanyi e Edward Shils (della London School of Economics).

 

 

 

aron_Michael-Polanyi-addressing-the-Congress-of-Cultural-Fr.jpgCongresso per la libertà della cultura, Milano, 1956. L'oratore è Michael Polanyi.

 


 

aron_commentaire.gifRaymond Aron sostituisce Bell alla testa del comitato dei seminari e lancia il progetto dei colloqui di Rheinfelden. La pubblicazione delle comunicazioni dei colloqui di Settembre 1959 è assicurata da Jean-Claude Casanova, futuro direttore dell'ultra aroniana rivista Commentaire e Pierre Hassner. A Napoli, Aron presidia il colloquio internazionale e presenta una riflessione sullo Développement social et économique des pays méditerranéens [Sviluppo sociale ed economico dei paesi mediterranei]. Il decimo anniversario del Congresso, simbolizzato dalla riunione del 1960, rende evidente il successo della strategia di conquista ideologica di Raymond Aron. Nuovi membri come Edgar Morin, Georges Friedmann o Jean-Marie Domenach illustrano la vittoria della retorica antitotalitaire [9].


aron_memorie.jpgLo scandalo del 1967 che rivela il finanziamento del Congresso da parte della CIA comportano il disimpegno brutale di Raymond Aron. Tuttavia, lungi dal condannare l'impresa, Aron accetta di supervisionare la costruzione di una nuova organizzazione finanziata dalla Fondazione Ford, l’Associazione per la libertà della cultura [10]. Ma, davanti all'ampiezza dello scandalo in Francia, rifiuta l'offerta. François Furet, Michel Crozier ed altri intellettuali sostituiscono Aron che presiederà, dopo lo scandalo, soltanto due seminari: uno a Venezia, L’historien entre l’ethnologue et le futurologue [Lo storico tra l'etnologo ed il futurologo], e l'altro a Bonn, International politics and the future of european-american relations.

 

Malgrado il suo ritiro, Raymond Aron accetta di diventare il presidente onorario del Committee for the Free World, progetto supervisionato da Midge Decter, sposa di Norman Podhoretz, il redattore capo di Commentary, e finanziato dalle fondazioni conservatrici Olin, Scaife e Smith Richardson. Ritornando sul Congresso nelle sue Mémoires [Memorie], Raymond Aron afferma che, il fine giustificando i mezzi, essa fu un'esperienza politica necessaria e positiva: "Avremmo tollerato il finanziamento della CIA, se l'avessimo conosciuto? Probabilmente no, benché questo rifiuto sarebbe stato in ultima analisi irragionevole [...]. Il Congresso non poteva compiere il suo compito- e lo compì con il camuffamento o se si vuole, la menzogna per omissione" [11].

Un universitario conservatore

aron_Bourdieu.jpegParallelamente a quest'intenso impegno politico, Raymond Aron acquisisce delle posizioni dominanti nell'ambiente universitario. Nel 1955, è nominato alla Sorbona. Nel 1961, grazie al sostegno finanziario della Fondazione Ford, crea il Centro di sociologia europea che egli dirige con il suo assitente, un certo Pierre Bourdieu. Il giovane sociologo organizza le ricerche di Sociologia dell'educazione e della cultura. La rottura tra Bourdieu ed Aron interviene dopo la pubblicazione del libro Les Héritiers [Gli Eredi] che diventerà quattro anni più tardi un'opera di riferimento per gli studenti contestatori.

 

aron_Preuves.jpgIl "tradimento" di Pierre Bourdieu non impedisce ad Aron di consolidare la sua impresa sull'intelligentsia liberale cheva ad affollare i suoi seminari alla Sorbona, poi all'École des hautes études en sciences sociales ed al Centre de sociologie européenne: Pierre Hassner, Jean-Claude Casanova, Jean Baechler, Annie Kriegel, Alain Besançon, Pierre Manent, François Bourricaud, Georges Liébert, Jérôme Dumoulin. Rete che egli mobilita durante il maggio 68 allo scopo di contrastatre la piccola rivoluzione e più tardi per sostituire Preuves, la rivista ufficiale del Congresso per la libertà della cultura.

 

Durante gli avvenimenti di maggio-giugno 1968, Raymond Aron simbolizza la reazione conservatrice conservatrice ostile al carnevale studentesca. Ha saputo federare intorno a sé un polo conservatore. Il 30 maggio, saluta la finedelle sommosse con un Vive de Gaulle di sollievo e sfila, con il suo amico ed alleato, Kostas Papaioannou, sugli Champs-Élysées. L'11 giugno, lancia dalle colonne del Figaro un appello alla fine dello sciopero ed alla ripresa dei corsi. Il 19 giugno, pubblica una serie di articoli intitolati La crise de l’université [La crisi dell'università] e crea un Comitato di difesa e di rinnovamento dell'insegnamento francese, la cui missione è di organizzare la ripresa dei corsi ed il sostegno degli esami. Questo Comitato improvvisato comprende, in un primo tempo, un gruppo ristretto di collaboratori vicini ad Aron: dei veterani del Partito comunista come Emmanuel Le Roy Ladurie e Annie Kriegel raggiungono per l'occasione Alain Besançon, Kostas Papaiaoannou, Jean Baechler... Il 21 giugno, il Comitato si riunisce per la prima volta: François Bourricaud, Michel Crozier (allora professore all'università di Nanterre), Raymond Boudon e Julien Freund ne diventano i principali riferimenti all'interno dell'università parigina. Per Aron, il potere non deve arretrare di fronte a ciò che egli chiama "il terrorismo del potere studentesco".

 

aron_sartre_-Glucksman_1979-jpgJean-Paul Sartre, André Glucksman e Raymond Aron, 1979.


aron_revolution.jpgIl suo atteggiamento ostile alla contestazione gli vale di essere interdetto alla parola a rue d’Ulm, le sue sessioni di tesi di laurea sono a volte interrotte. Bersaglio privilegiato degli "arrabbiati", Aron subisce anche la critica del suo antico compagno della École Normale, Jean-Paul Sartre che invita a far cadere "le Bastiglie di Aron". In Agosto, pubblica La Révolution introuvable [La rivoluzione introvabile], violento attacco contro i rivoltosi di maggio 68.

 

aron_levine-2.png

Caricatura di Levine di Raymond Aron

Gli eredi di Raymond Aron

aron_Furet.pngAlla fine degli anni 70, Raymond Aron ha rotto con il Congrès per la libertà della cultura la cui rivista ufficiale, Preuves [12], è moribonda. Si tratta per il vecchio liberale di costruire una nuova tribuna accademica. La rivista Contrepoint diretta da uno dei suoi fedeli, Georges Liébert, accoglie dal 1970 al 1976 numerosi discepoli della scuola aroniana come Pierre Manent. Ma, Commentaire costituirà la tribuna ideale per Aron. Creata nel 1978, supervisionata da Jean-Claude Casanova, la rivista è il degno successore di Preuves. Delle traduzioni di articoli di Encounter e di Commentary testimoniano della funzione di Commentaire di cui alcuni esemplari sono diffusi all'Est, soprattutto in Polonia. La convergenza degli intellettuali di Commentaire e della rivista Le Débat fa nascere nel 1981, per l'impulso di François Furet e di Pierre Rosanvallon, alla Fondation Saint-Simon, vero think tank filo statunitense del dopoguerra [13].


Societe_du_Mont_Pelerin_1947.jpgIl 17 ottobre 1983, Raymond Aron testimonia in favore del suo amico Bertrand de Jouvenel accusato di "nazismo". Il vecchio filosofo dichiara: "È vero che noi, gli uomini di questa generazione, eravamo disperati dalla debolezza delle democrazie. Sentivamo giungere la guerra. Alcuni avevano sognato qualcos'altro, che sopprimesse questa debolezza". Jouvenel ha effettivamente, durante gli anni 30, sognato un nuovo regime. Vedendo in Hitler una Guida economica, ha aderito al Parti populaire français di Doriot. Reclutato dai servizi di informazione, ha in seguito spiato il suo amico Otto Abetz. Alla Liberazione, fonda con Rueff e Hayek l’ultraliberale Société du Mont Pèlerin [14] ed è seriamente implicato nelle attività del Congresso per la libertà della cultura [15].


La difesa del suo amico Jouvenel fu l'ultima dichiarazione pubblica di Raymond Aron che muore per una crisi cardiaca nella vettura che lo attendeva all'uscita del tribunale.

 

Denis Boneau

 

 

 

[Traduzione di Ario Libert]

 

 

 

 

NOTE

 

[1] EHESS: les sciences sociales françaises sous perfusion de la CIA, [EHESS: le scienze sociali francesi sotto influenza della CIA], di Bertrand Chavaux, Voltaire, 7 luglio 2004.


[2] Raymond Aron, Mémoires, 50 ans de réflexion politique, [Memorie, Mondadori, Milano, 1984], 1983, p. 175.

 

[3] "L’État français" è il nome dato da Philippe Pétain al regime di dittatura amministrativa che egli costituì dopo aver abrogato la Repubblica.

 

[4] Uriage, l’école des cadres de la Collaboration, [Uriage, la scuola dei quadri della Collaborazione], di Denis Boneau, Voltaire, 23 aprile 2004.


[5] Raymond Aron, Le Grand schisme [Il Grande scisma], Gallimard, 1948. p. 25.


[6] "Nessuno ha avuto su di me una più grande influenza intellettuale. Egli fu un critico benevolo quando occupavo delle posizioni ufficiali. La sua approvazione mi incoraggiava, le critiche che mi rivolgeva a volte mi frenavano", citazione di Henry Kissinger, dal sito Catallaxia, Libéralisme alternatif.

 

[7] Quand la CIA finançait les intellectuels européens [Quando la CIA finanziava gli intellettuali europei], di Denis Boneau, Voltaire, 27 novembre 2003.


[8] "Michaël Josselson, di origine estone, fu il creatore del Congresso [...]. Ci ha ingannato, potremmo dire, e lo avrebbe riconosciuto se avessimo discusso a fondo con lui [...]. Conservo per lui considerazione, stima [...]. Era di più ed altra cosa di un agente dei servizi segreti. Intellettuale dotato di senso dell'azione, porta la doppia responsabilità della riuscita del Congresso e della menzogna originale". Raymond Aron, Mémoires, p. 238-239.

 

[9] Pierre Grémion, Intelligence de l’anticommunisme, Le Congrès pour la liberté de la culture à Paris [Intelligenza dell'anticomunismo, il Congresso per la libertà della cultura a Parigi], 1950-1975, Arthème Fayard, 1995.


[10] La Fondation Ford, paravent philanthropique de la CIA [La Fondazione Ford, paravento filantropico della CIA], Voltaire, 5 aprile 2004.

 

[11] Raymond Aron è riuscito, in Francia, ad imporre quest'interpretazione del suo impegno nelle attività del Congresso per la libertà della cultura.Evidenziamo che la versione statunitense dell'opera di Frances Stonor Saunders, The CIA and the world of arts and letters, The cultural cold war [Gli intellettuali e la CIA, La guerra fredda culturale, Roma, Fazi Editore, 2007], è più affermativa. La studiosa indica che "Aron felt deeply compromised by the exposure of the Congress as a CIA front, though it is alleged he had been in on the secret for years" , frase sensibilmente modificata durante la traduzione dell'opera in francese politicamente corretto: "Aron si sentì gravemente compromesso quando fu rivelato che il Congrès serviva di copertura alla CIA, ma alcuni pensano che era a corrente da molti anni". In Qui mène la danse? [Chi conduce la danza?] di Frances Stonor Saunders, Éditions Denoël, 2003.


[12] Dal 1951 al 1966, Raymond Aron pubblica una cinquantina di articoli in Preuves, la rivista di Bondy, così come una trentina di traduzioni per Der Monat ed Encounter.


[13] La face cachée de la Fondation Saint-Simon [Il volto nascosto della Fondazione Saint-Simon], di Denis Boneau, Voltaire, 10 febbraio 2004.

 

[14] Friedrich von Hayek, papa dell'ultra-liberalismo di Denis Boneau, Voltaire, 4 marzo 2004.

 

[15] La sua principale eredita è il gruppo Futuribles, un'organizzazione internazionale di previsioni economiche creata grazie ai finanziamenti della Fonazione Ford.

 

 

 

LINK al saggio originale:
 Raymond Aron, avocat de l’atlantisme 

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7 marzo 2011 1 07 /03 /marzo /2011 13:11

 

 

 

Friedrich von Hayek, papa dell’ultra-liberalismo


 

hayek.jpg

di Denis Boneau*

 


PinochetL’économista autriaco Friedrich von Hayek si è applicato nel discreditare ogni forma di regolazione dell'economia a motivo che quest'ultima sia troppa complessa perché si pretenda di organizzarla. La sua teoria dello "Stato minimo" è diventata la religione del Partito repubblicano statunitense in opposizione sia al "New Deal" dei Democratici quanto al marxismo dei sovietici. La sua scuola, finanziata dalle fondazioni delle grandi multinazionali, si è strutturata intorno alla società del Monte Pellegrino, ed ha ottenuto sette volte il premio Nobel per l'economia. Essa ha ispirato i governi di Pinochet, Reagan e Thatcher.

 

reagan.jpgIl pensiero economico e politico di Friedrich A. von Hayek si è imposto come fondamento ideologico dell'ordine liberale. È al contempo il prodotto di una storia particolare e di una rete relazionale che si è sviluppata all'ombra delle grandi fondazioni statunitensi.

 

thatcher.jpgHayek è nato a Vienna, nel 1899. La sua giovinezza austriaca è segnata da un clima politico difficile, da scioperi di massa che paralizzano il paese. Egli assiste alla disgregazione   del regime doppiamente minacciato dal populismo, spesso antisemita, e dal socialismo rivoluzionario radicalizzato dall'introduzione delle tesi marxiste. In questo contesto, si appasiona per le tesi della Società fabiana, una corrente riformista e socialista inglese, creata da Beatrice e Sidney Webb, e prefigurante una rivoluzione spirituale. Parallelamente, è iniziato alla filosofia di Ludwig Wittgenstein, principale "animatore" del Circolo di Vienna.

 

Hayek partecipa ai seminari dell'economista Ludwig Von Mises che riunisce attorno a sé dei discepoli che contribuiranno a diffondere la buona novella liberale in Francia (Jacques Rueff, consigliere del generale de Gaulle), in Italia (Luigi Einaudi), in Germania (Wilhelm Röpke, Ludwig Erhard), e in una misura minima negli Stati Uniti (Murray, Rothbard).


Mises.jpgAll'epoca, Mises difende delle idee contro-correnti dalle tesi dominanti dell'intelligentsia austriaca, Hayek lo qualifica come "liberale intransigente isolato". È l'iniziatore della critica della pianificazione che, secondo lui, non può costituire una soluzione economica adeguata in ragione della complessità dei calcoli economici e della mancanza di informazione. Nella sua opera maggiore, Socialism, egli predice lo scacco delle esperienze socialiste: la pianificazione non può condurre che al caos o alla stagnazione. Professore a Vienna (1913-1938), poi a New York (1945-1969), Mises è il fondatore della corrente neo-austriaca che si sviluppa surante gli anni Settanta del XX secolo. Vicino alle reti statunitensi in Europa occidentale (la Fondazione Rockfeller ed il National bureau of economic research hanno finanziato due dei suoi libri pubblicati nel 1944, Omnipotent Government: the Rise of the Total State and Total War e Bureaucraty).  Cercando di diffondere le sue teorie, appoggiato da industriali e da fondazioni, Mises ha costruito un'organizzazione ufficiosa, un abbozzo della Società del Monte Pellegrino, rappresentata dai suoi allievi in diversi paesi dell'Europa occidentale.

La teoria politica neo-liberale


Hayek, nella continuità della tradizione liberale iniziata da Adamsmith.jpg Smith, difende una concezione minimale dello Stato. Il suo apporto peculiare corrisponde alla critica radicale dell'idea di "giustizia sociale", nozione dissimulante, secondo lui, la protezione degli interessi corporativi della classe media. Auspica la soppressione degli interventi sociali ed economici pubblici. Lo Stato minimo è un mezzo di sfuggire al potere della classe media che controlla il processo democratico allo scopo di ottenere la redistribuzione delle ricchezze attraverso la fiscalità.


keynesIl suo programma è esposto in La costituzione della libertà del 1960: deregolamentizzare, privatizzare, diminuire i programmi contro la disoccupazione, sopprimere le sovvenzioni per gli affitti ed i controlli dei locali, ridurre le spese per la sicurezza sociale, ed infine limitare il potere sindacale. Lo Stato non ha il diritto di assicurare la redistribuzione, soprattutto in funzione di un qualsiasi criterio di "giustizia sociale". Il suo ruolo è ridotto a fornire un quadro giuridico che garantisca le regole elementari dello scambio. Nel 1976, giunge sino a proporre la denazionalizzazione  della moneta, cioè la privatizzazione delle banche nazionali per sottomettere la creazione monetaria ai meccanismi del mercato. Altre prese di posizioni sembrano sfumare la radicalità del suo liberalismo, auspicando, ad esempio la creazione di un reddito minimo, ma questa proposta deve essere pensata come una riabilitazione della legge inglese per gli indigenti e non come il segno di un "socialismo hayekiano" [1].

La teoria  sviluppata da Hayek è fondata su una credenza condivisa da tutti i liberali, dai classici sino ai sostenitori delle tesi austriache. La metafora della "mano invisibile", che assicura nel pensiero di Adam Smith l'adeguamento dell'offerta e della domanda sui diversi mercati, illustra perfettamente questo presupposto comune che cercano tutti di dimostrare a partire da diversi postulati: equilibrio  generale di Walras, risviluppata da Pareto; ordine spontaneo del mercato o catallassi per la scuola austriaca. Quest'ultima è il risultato di azioni non concertate e non il frutto di un progetto cosciente. L'ordine del mercato non è voluto, non pianificato, è spontaneo. Questa concezione dell'economia serve da giustificazione alla critica dell'interventismo che genera degli squilibri, delle perturbazioni nella catallassi. Hayek considera che i keynesiani fanno dello Stato un "dittatore economico".

locke.jpgLa filosofia politica di Hayek è infine molto vicina alle tesi sviluppate da Locke. Lo Stato difende il diritto naturale di proprietà ed è limitato dalle clausole individualiste di un ipotetico contratto-fondatore. Il diritto diventa allora strumento di protezione dell'ordine spontaneo del mercato. Ciò che importa dunque principalmente, è la difesa del liberalismo economico. Il liberalismo politico è assorbito. Le idee democratiche sono relegate ad un rango secondario. Ciò ha spinto Hayek a delle dichiarazioni ad intonazioni provocatorie. Dopo lui, la democrazia non costituisce un sistema politico infallibile: essa è: "essenzialmente un mezzo, un processo utilitario per salvaguardare la pace interiore e la libertà individuale" [2]. Meglio vale un regime non-democratico che garantisca l'ordine spontaneo del mercato che una democrazia pianificatrice. Questo ragionamento giustificherà la presenza dei "Chicago boys" in Cile.

burke.jpgIl pensiero di Hayek è un intreccio di conservatorismo (critica della democrazia ispirata alla denuncia della Rivoluzione francese di Edmund Burke) e del liberalismo (Adam Smith). Mette in guardia contro la democrazia illimitata che conduce irrimediabilmente al regno della democrazia totalitaria [3]. Di fatto Hayek è ossessionato dalle classi medie che controllano i regimi democratici: "C'è una grande parte di verità nella formula secondo la quale il fascismo ed il nazionalsocialismo sarebbero una specie di socialismo dellal classe media" [4].

Per di più teme i poveri le cui reazioni sono imprevedibili. Egli reclama un reddito minimo "non fosse che per l'interesse di coloro che intendono essere protetti contro le reazioni di disperazione dei bisognosi" [5]. Benché rifiuti di aderire all'idea di giustizia sociale, Hayek sviluppa una particolare concezione della giustizia, liberale ma anche conservatrice, anche se se ne difende in un articolo intitolato Perché non sono conservatore?

Le idee radicali di Hayek, i suoi attacchi contro l'interventismo economico non possono essere capiti senza un ritorno al contesto storico del dopoguerra: l'eleborazione di una nuova metamorfosi del liberalismo corrisponde ad una critica totale del keynesismo trionfante. Hayek, ispirato dal pensiero economico di Mises, respinge sia il collettivismo preconizzato dal marxismo di Stato sia l'intervento economico nelle società capitaliste. Riprendendo le idee di Mises, egli critica la possibilità di pianificare l'economia la cui complessità si oppone ad ogni calcolo razionale. Queste prese di posizione contro "la terza via democratica e sociale" simbolizzata dal New Deal rooseveltiano ed il laburismo inglese spiegano l'emarginazione degli ultra-liberali all'inizio degli anni 50, soprattutto all'interno della più potente delle organizzazioni di intellettuali anti-comunisti, il Congresso per la llibertà della cultura.

Hayek in margine alla "Guerra fredda culturale"

London-school-of-economics-.jpgHayek è nominato professore alla London school of economics nel 1931, poi a Chicago nel 1950.  Nel 1962, idiventa professore di economia politica nella Germania federale. Questo percorso universitario non deve nulla al caso: la London school of economics, finanziata dalla fondazione Rockfeller, e l'università di Chicago sono dei bastioni dell'economia liberale. Costituisce anche una rete politica ed intellettuale internazionale. Ha saputo raccogliere dei liberali, dei conservatori britannici ed americani, ma le sue teorie sono state diffuse anche in tutta l'Europa occidentale. Vicino a Raymond Aron [6] che popolarizza le sue tesi in Francia, si considera un "liberale intransigente" impegnato ad un tempo contro il sovietismo ed il fascismo.

 

University-of-Chicago.jpgLa retorica dell'anti-totalitarismo costituisce una volta di più lo strumento ideologico privilegiato degli intellettuali impegnati nel Congresso per la libertà della cultura, organizzazione guidata dalla CIA dal 1950 al 1967. Tuttavia, a partire dal 1955, gli ultra-liberali guidati da Hayek sono emarginati rispetto ai "laburisti", rappresentanti di una "terza via" socialdemocratica, che contribuiscono a ridefinire gli orientamenti ideologici del Congresso per la libertà dellal cultura. Un nuovo programma emerge dalla conferenza internazionale di Milano [7].

  

A Parigirockefeller_center.jpg, Josselson, con il sostegno della fondazione Rockfeller, recluta e finanzia i partecipanti. La lista degli intervenuti è approvata da un comitato composto da Raymond Aron, Michel Collinet, Melvin Lasky, Sidney Hook, Denis de Rougemont. Cinque oratori sono cooptati [8]. Essi sono incaricati di dare le linee direttrici dell'ideologia anti-comunista del Congresso per la libertà della cultura durante la seduta inaugurale. La conferenza di Milano renderà evidente la frattura tra le due tendenze. Gli architetti dell'organizzazione, per la maggior parte degli intellettuali newyorchesi usciti dai ranghi trotskysti tentano di allineare dei liberali, ma soprattutto degli uomini della sinistra non-comunista (come Léon Blum in Francia).

 

congresso-di-Milano-1956-Polanyi.jpg Nel 1955, il Congresso si impegna apertamente nella via socialdemocratica; il successo del discorso inaugurale di Hugh Gaitskell, leader laburista inglese, testimonia questo orientamento. Per lui, il Welfare state è compatibile con la democrazia politica, tesi in perfetta contraddizione con le teorie austriache di Mises. Il quarto oratore, Hayek, prende la parola in nome degli ultra-liberali e ricorda che la proprietà è l'unico diritto che valga la apena di essere difeso, facendo così riferimento ai diritti sociali evocati da Hugh Gaitskell [9]. La conferenza di Milano si conclude con la vittoria ideologica dei "laburisti" e con l'emarginazione degli ultra-liberali che ripiegano sui  think tanks, organizzazioni incaricate di convertire le elite economiche alla filosofia neo-liberale.



 

Dal colloquio Walter Lippman alla Società del Monte Pellegrino: la nascita di un think tank internazionale

 

 

Walter_Lippmann.jpgIl colloquio Walter Lippman [10] a cui partecipano Mises e Hayek è l'occasione per riunire degli universitari liberali ostili al fascismo, al comunismo ed a tutte le forme di interventismo economico dello Stato. Walter Lippman [11], fonda nel 1920 il New Republic, diventa inseguito editorialista al New York Herald Tribune. A partire dall'inizio degli anni 60, scrive in Newsweek. Il suo pensiero politico liberale e conservatore ha influenzato gli intellettuali del Congresso per la libertà della cultura. Il suo libro The Good Society [La società giusta], costituisce il manifesto temporaneo, in attesa di The Road to Serfdom [La strada verso la schiavitù], di questo gruppo di intellettuali relativamente emarginato all'epoca del keynesismo trionfante.

 

Louis_Rougier.jpgSecondo Walter Lippman, il collettivismo è la radice comune dei totalitarismi fascisti e comunisti. I governi delle democrazie occidentali, impegnandosi in politiche economiche dirilancio, cedono alla tentazione del palnismo perché non esiste- quest'idea costituisce la chiave di volta della filosofia austriaca iniziata da von Mises- di "via intermedia" tra il liberalismo ed il collettivismo. Così Louis Rougier [12] professore di filosofia all'università di Besançon e principale organizzatore della riunione dichiara: "Il dramma morale della nostra epoca, è l'accecamento degli uomini di sinistra che sognano di una democrazia politica e di un planismo economico senza capire che il planismo implica lo Stato totalitario. Il dramma morale della nostra epoca, è l'accecamento degli uomini di destra che sopirano di ammirazione per i regimi totalitari, pur rivendicando i vantaggi di un'economia capitalista, senza rendersi conto che lo Stato totalitario divora la fortuna privata, mette al passo e burocratizza tutte le forme di attività economica del paese". Uomini di destra e uomini di sinistra sono così accomunati secondi un argomento unico: il planismo è totalitario. Il pensiero di Hayek poggia sullo stesso principio volgarizzato nella celebre La strada verso la schiavitù. Il ragionamento giustifica la costruzione di un'avanguardia liberale capace di lottare intellettualmente (in un primo tempo) contro l'egemonia dellel pratiche ispirate al pensiero di keynes. Il colloquio  Walter Lippman approda ad un progetto internazionale di promozione del liberalismo. Lippman, Hayek e Röpke sono incaricati di creare delle organizzazioni negli Stati Uniti, in Gran Bretagna ed in Svizzera.

 

milton_friedman.jpgNel 1947, nella logica del piano Lippman, Hayek partecipa attivamente alla fondazione della Società del Monte Pellegrino [Mont Pelerin Society] che "costituisce in qualche modo la casa madre dei think tank neo-liberali" [13]. Un uomo d'affari svizzero, Albert Hunold, permette di concretizzare le proposte di Hayek che desidera creare un "forum liberale internazionale" e di Wilhem Röpke che cerca di lanciare una rivista internazionale. Hunold riunisce degli industriali e dei banchieri svizzeri allo scopo difinanziare il think tank liberale [14], Riunisce degli intellettuali provenienti da varie correnti che condividono lo stesso credo nell'equilibrio spontaneo del mercato: dei monetaristi come Milton Friedman [15], dei membri della scuola di Public choice (James Buchanan), così come delle personalità associate alla corrente neo-austriaca. Le riunioni internazionali sono finanziate, in un primo tempo, dalle fondazioni Relm e Earhart [16]. La Società del Monte Pellegrino riceve in seguito il sostegno dell'ultra-conservatrice fondazione John Olin, Lilly endowment, la fondazione Roe, lo Scaife Family charitable trust e la Foundation Garvey.

 

IEA.jpegLa società del Monte Pellegrino predica per venticinque anni nel deserto. Gli ideologi neo-liberali rimangono isolati in un contesto di consensi internazionale interventista. Bisognerà attendera la crisi del keynesismo affinché le idee di Hayek si impongano tra le elite politiche. La Gran Bretagna costituirà il terreno  della messa in pratica delle misure preconizzate. Fondato nel 1955, l'Institute of Economic Affairs (IEA) lavora a volgarizzare le tesi di Hayek e del monetarismo avendo come obiettivo gli ambienti padronali (che restano a lungo diffidenti) e finanzieri. Ralph Harris, che fu direttore dell'organizzazione, è nobilitato sin dal 1979 da Margaret Thatcher.

La "rivoluzione conservatrice" britannica 

Alla fine degli anni sessanta, si delineano i primi segni della crisi che fara pendere la Gran Bretagna verso la "Rivolizione conservatrice" orchestrata da Margaret Thachter. La stagflazione, combinazione inedita di disoccupazione e inflazione, conduce a rimettere in discussione il paradigma keynesiano (soprattutto l'equazione di Philips che verte su l'arbitraggio tra inflazione e disoccupazione). Con la crisi, le teorie della Società del Monte Pellegrino e dell'IEA si sviluppano e ricevono un accoglienza sempre più favorevole nei circoli padronali e politici. Le due organizzazioni diffondono le idee della supremazia della lotta contro l'inflazione, del carattere utopico delle politiche di pieno impiego, della super potenza sindacale, delle conseguenze nocive delle politiche economiche. Nel 1970, l'IEA pubblica la tesi quantitativa della moneta di Milton Friedman che costituisce una condanna radicale della politica monetaria keynesiana. Friedman preconizza la riduzione dei deficit dello Stato allo scopo di controllare l'aumento dellal massa monetaria.

 

Adam_Smith_Institute.gifNegli anni settanta, che sono gli anni della conversione per numerosi uomini politici britannici, si assite ad un riavvicinamento tra i conservatori ed i liberali, un matrimonio tra gli eredi di Burke e di Smith. Allo scopo di sostenere questa dinamica di conversione liberale, dei membri del Partito conservatore (tra cui Margaret Thatcher e Keith Joseph) creano il Center for Policy studies, nel 1974. Nel 1977, nasce un'altra organizzazione: l'Adam Smith Institute. La Gran Bretagna entra in un periodo di "rivoluzione conservatrice". La vittoria di Thatcher nel 1979 consacra la riuscita dei think tanks neo-liberali. Dei membri di queste organizzazioni come Geoffrey Howe e Nicholas Ridley costituirono i pilastri dei governi conservatori [17].

 

Questa rapida storia dei think tanks neo-liberali sottolinea il peso politico delle concezioni economiche di Hayek.  A partire dalla Società del Monte Pellegrino, ha saputo imporre la sua idea dello Stato (minimo, senza alcun potere di intervento economico) e di mercato ("lasciate fare"). Prova della sua egemonia intellettuale, egli riceve il premio Nobel nel 1974, poi lo vede attribuire a sei dei suoi amici ultra-liberali: Milton Friedman (1976), George Stigler (1982), James Buchanan, Maurice Allais (1988), Ronald Coase (1991) e Gary Becker (1992). In un certo senso,è il programma che aveva impostato nella sua opera La Constitution de la liberté [La società libera], che si è imposto come "pensiero economico unico" alla fine del XX secolo.

 

Denis Boneau

 

 

 

 

[Traduzione di Ario Libert]

 

 

 

 

 

 

NOTE

 

 

[1] Gilles Dostaler, Le libéralisme de Hayek, Éditions La Découverte, Paris 2001.

 

[2] F. A. Hayek, La route de la servitude, Presses universitaires de France, [La via della Schiavitù], Paris, 1946, p. 56-57.


[3] Questi temi sono presi in prestito dal filosofo autriaco Karl Popper, autore di Miseria dello storicismo e di La società aperta ed i suoi nemici. La sua opera epistemologica costituisce il fondamento teorico della critica austriaca del marxismo. Hayek, ammiratore ed amico di Popper, invita il "maestro" alla London school of economics. Vi è ricevuto cavaliere nel 1865. È la guida intellettuale di Georges Soros che mette in evidenza l'idea di "Open society". 

 

[4] Ibid., p. 86-87.

 

[5] F. A. Hayek, La società libera, Litec, Paris, 1994, p. 285.

 

[6] Raymond Aron, nel 1951, partecipa alla quarta riunione della Società del Monte Pellegrino (Beauvallon-France); il suo intervento si intitola Du préjugé favorable à l’égard de l’Union soviétique [Del pregiuduzio favorevole nei confronti dell'Unione sovietica].

 

[7] La conferenza internazionale di Milano (1955) è la quinta di questo genere dopo Berlino, Bruxelles, Bombay e Amburgo.

 

[8] Hugh Gaitskell, Sidney Hook, Michael Polanyi, Raymond Aron e Friedrich Hayek. Pierre Grémion, Intelligence de l’anticommunisme, Le Congrès pour la liberté de la culture à Paris, 1950-1975, Fayard, 1995, p. 161.

 

[9] "Sono stato colpito", diceva l'oratore, "leggendo le comunicazioni che ci sono state distribuite, che ogni volta che la libertà è minacciata numerosi sono coloro che, invece di tentare di difenderla, cercano di definire nuove libertà. Così si finisce con il perdere di vista ciò che costituisce il solco dellel noster libertà fondamentali. Ho l'impressione che la dottrina ostile alla proprietà, così caratteristica della nostra epoca, ha rovinato completamente la comprensione delle condizioni essenziali della libertà" Pierre Grémion, Intelligence de l’anticommunisme, p. 174.

 

 

[10] Il colloquio riunisce ventisei interventi, Il filosofo Raymond Aron incontra Hayek, allora professore alla London school of economics ed il suo mentore Mises, professore a Ginevra. Questi contatti saranno confermati durante la messa a punto del Congresso per la libertà della cultura.

 

[11]  Walter Lippmann, nato a New York nel 1889,  fu un diplomatico prima di diventare uno dei giornalisti più ascoltati del suotempo. Nel 1917, entra nell'amministrazione democratica e partecipa all'elaborazione dei quattordici punti di Wilson.

 

[12] Louis Rougier e Jacques Chevalier, ministro dell'Educazione nazionale poi della salute nel 1940 e 1941, hanno negoziato degli accordi segreti Churchill-Pétain. La France de Vichy, 1940-1944, di Robert O. Paxton, Seuil, 1973, p. 133.

 

 

[13] Keith Dixon, Les Évangélistes du marché, Raisons d’agir.

 

[14] La Società del Monte Pellegrino è stata finanziata anche dal William Volker Charities Trust, l'organizzazione creata da un ricco grossista di Kansas City ha svolto un ruolo importante nella costruzione di una scuola specificatamente anti-interventista; i crediti William Volker hanno reso possibile i trasferimento di Mises alla New York University business school, di Hayek al Committee on social thought dell’università di Chicago e di Aaron Direttore alla Scuola di diritto di Chicago. Dorval Brunelle, Hayek et Pinochet, Ultra libéralisme et terreur politique, conferenza sostenuta l'11 Septembre 2003.

 

[15] Il giovane professore Milton Friedman accompagna il gruppo di economisti dell'universutà di Chicago (Frank Knight, George Stigler). Essi saranno i principali artefici della diffusione delle tesi hayekiane negli Stati Uniti. Son dal 1944, La strada della schiavitù, è edita dall'università di Chicago. Le opere di Milton Friedman aono state finanziate dalla Hoover Institution on war, revolution and peace, un'organizzazione fondata nel 1919 e residente a Stanford. Le sue tesi sono servite da Bibbia alla generazione dei Chicago boys che hanno consigliato dei capi di Stato come il generale Pinochet. George Susan Mythologies contemporaines, Comment la pensée devint unique, Le Monde diplomatique, agosto 1996.

 

[16] Tra il 1957 ed il 1986, le fondazioni Relm e Earhart versano 245 820 dollari alla Societa del Monte Pellegrino.

 

[17] François Poirier, Génération Thatcher, La culture politique de Angleterre, Culture et société.

 

 

 

 

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Friedrich von Hayek, pape de l’ultra-libéralisme

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Presentazione

  • : STORIA SOPPRESSA. Blog di storiografia e critica ideologica libertaria
  • : Blog di controinformazione storico-critica dei processi teorico-politici connessi alla cancellazione di culture, civiltà, eventi, saperi e personalità ritenuti non degni di considerazione da parte dell'establishment.
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