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17 agosto 2017 4 17 /08 /agosto /2017 07:00

Le tracce di un antico fiume gigante rivelano il passato del Sahara

Da alcuni anni, i sondaggi radar effettuati dal satellite indicavano un importante sistema fluviale in Libia associato alla regione dell'oasi di Kufrah. Una equipe internazionale ha utilizzato i dati del satellite Alos dell'agenzia spaziale giapponese per dimostrare che milioni di anni fa esisteva in questa regione un fiume comparabile al Nilo.

Da decine di anni, i geofisici sondano la topografia del deserto del Sahara con l'aiuto di radar installati a bordo di satelliti o anche della navetta spaziale. Nascoste sotto le dune, delle tracce, in effetti, testimoniano di un epoca in cui il Sahara era disseminato di corsi d'acque e di laghi. Partire alla ricerca di queste tracce non è un'indagine priva di senso perché i famosi dipinti e incisioni rupestri del Tibesti e dell'Hoggar, note da molto tempo, erano testimonianze di un passato molto più umido e verdeggiante del Sahara, accogliente per l'uomo e per le sue greggi di animali durante il neolitico.

Oltre ad aiutare a ricostruire il passato climatico della Terra, si poteva imparare molto sull'evoluzione della cultura umana, le condizioni dell'emigrazione degli ominidi e la comparsa della civiltà egizia.

Un fiume più giovane del Tibesti

Una equipe di ricercatori, con a capo Philippe Paillou, un planetologo dell'Osservatorio Aquitano delle Scienze dell'Universo (INSU-CNRS, Université Bordeaux-1), che abitualmente studia i crateri d'impatto dei deserti su immagini di radar satellitari, ha passato al vaglio i dati radar dell'apparecchio per la risonanza magnetica Palsar del satellite Alos della Jaxa (agenzia spaziale giapponese). I loro colleghi americani e sauditi avevano già notato nel 2004 che un'importante rete idrografica fossile esisteva nella regione del bacino di Kufrah, a mezza via tra l'Egitto, la Libia e lo Ciad.

Recentemente, i ricercatori hanno scoperto il letto di un antico fiume comparabile per importanza al Nilo, nascosto sotto dei depositi eolici che attraversano le arenarie dell'est della Libia per quasi 1.200 km.

Il lago Assal della repubblica del Gibuti. Durante la crisi messiniana, un'ampia parte del Mediterraneo doveva avere lo stesso aspetto.

Non vi è per il momento nessuna datazione precisa ma sembra incontestabile che questo fiume era lì milioni di anni fa, soprattutto durante la famosa crisi messiniana, tra i 5 e 6 milioni di anni fa. Durante quest'epoca, il Mediterraneo era isolato dall'Atlantico e subiva un'evaporazione importante che doveva farlo somigliare al mar Morto o al lago Assal della Repubblica del Gibuti. Sembra anche chiaro che questo fiume si è formato successivamente al sollevamento del Tibesti.

L'aspetto del Mediterraneo durante la crisi messiniana

Questo antico fiume ha dato luogo a un vasto delta nella regione di Sarir Dalmah e sappiamo, grazie all'aiuto dei metodi della geochimica, che importanti quantità d'acqua dolce originaria del bacino di Kufrah si sono scaricati nel mar Mediterraneo 125.000 anni fa.

Questo fiume era dunque attivo anche in tempi recenti. Degli studi di questo genere sono importanti perché si può trasporli al caso di Marte e servirsene per calibrare i segni delle reti idrologiche fossili e partire alla loro ricerca sul pianeta Rosso.

 

[Traduzione di Ario Libert]

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