
Paravento filantropico della CIA
La Fondazione Ford ha svolto, dal 1947 al 1966, un ruolo chiave nelle reti di ingerenza statunitensi in Europa sovvenzionando delle riviste, dei programmi scientifici e delle organizzazioni della sinistra non-comunista. La più grande fondazione filantropica del mondo offriva in realtà una facciata rispettabile alle operazioni di finanziamento e di contatto della CIA. Questo ruolo era tanto più facilitato in quanto le stesse personalità hanno creato e diretto le due organizzazioni. Primo quadro della nostra inchiesta sul ramo culturale dell'interventismo atlantico.

Ma non è che alla morte di Henry Ford, nell'aprile 1947, che la sua fondazione assunse tutta la sua ampiezza. Essa eredita allora dei milioni da parte delle imprese Ford per un valore di 70 milioni di dollari. Diventa così la più grande associazione filantropica del mondo. Come afferma Henry Ford II, nuovo presidente del consiglio d'amministrazione, gli anni 1949-1950 "segnano una svolta nella storia della Fondazione Ford".
Questa svolta sopraggiunge nel momento in cui gli Stati Uniti accedono allo statuto di potenza mondiale di primo piano. A Washington, il vecchio ambasciatore in Unione sovietica, il generale George F. Kennan, conduce una campagna per persuadere i suoi concitadini che il pericolo rosso è ben più importante di quanto non lo fosse la minaccia nazista. Ingiunge il presidente Truman di non non disarmare, ma di nascondere la macchina da guerra statunitense e di prepararsi ad ogni istante ad un nuovo confronto.
Riesce a convincere il segretario aggiunto alla Guerra, John J. McCloy, a non sciogliere i servizi segreti creati durante la Seconda Guerra mondiale, ma di adattarli ai nuovi tempi. Teorizza lo "stay-behind", una rete inizialmente composta da agenti nazisti e fascisti rimasti dietro la linea del fronte quando il Reich capitolò, poi riutilizzati dagli Anglo-americani per proseguire la loro lotta contro l'influenza comunista in Europa.
Allo stesso modo, un gruppo di industriali, riuniti intorno al giurista H. Rowan Gaither Jr, riesce a impedire lo smantellamento del servizio di ricerca e sviluppo del segretariato alla Guerra e lo privatizzano sotto il nome di Rand Corporation (Rand è l’acronimo di Research And Developpment).
Spingendo la logica sino in fondo, Kennan crea una struttura permanente segreta dell'apparato di Stato attraverso il National Security Act, approvato dal Congresso nel 1947. Istituisce la CIA, il Consiglio di sicurezza nazionale e lo Stato maggiore interarmi. Questo dispositivo raddoppia con un piano di intervento pubblico, promosso dal generale George C. Marshall, sotto forma di prestito per la ricostruzione consentito agli Stati europei che si pongono nella sfera d'influenza di Washington. La sua creazione è affidata a Paul G. Hoffman.
Gli Stati Uniti e l’URSS si impegnano oramai in una guerra implacabile, non direttamente sul terreno militare che essi evitano, ma nei campi politici, intellettuali e sociali. Le loro realizzazioni in quasti diversi campi, come ad esempio, la conquista spaziale, sono altrettante vittorie simboliche. Le fondazioni statunitensi, in prima fila tra le quali la Fondazione Ford, saranno i "soldati" di Washington in questa "Guerra fredda". La nuova dimensione finanziaria acquisita dalla Fondazione Ford nel 1947 sviluppa le sue ambizioni. Per ridefinire i suoi obiettivi, il consiglio di amministrazione decide, nell'autunno del 1848, di comandare "uno studio dettagliato (...) presso persone competenti e indipendenti, allo scopo di servire da guida sul modo (...) su cui i fondi elargiti dalla Fondazione potranno essere impiegati al meglio, nell'interesse generale".
La commissione creata a questo scopo è presidiata da H. Rowan Gaither Jr, che ha da poco creato la Rand Corporation, grazie alle garanzie bancarie fornite dalla Fondazione Ford. Gaither è stato amministratore del MIT durante la guerra, e ha sostenuto i fisici del Manhattan Project [2]. Su consiglio di questa commissione, il consiglio di amministrazione individua il responsabile del Piano Marshall, Paul G. Hoffman, e lo nomina presidente della Fondazione. Egli assume ufficialmente le suefunzioni il 1° gennaio 1951. Incarna, secondo il giornalista Volker R. Berghahm, "il ruolo più ampio e più internazionale che il rapporto Gaither prospettava per la Fondazione" [3]. Il tono è dunque dato: parallelamente alla Rete stay-behind in campo politico e al Piano Marshall in campo economico, la Fondazione Ford sarà il braccio culturale delle reti di ingerenza statunitense in Europa.
Tuttavia, malgrado le apparenze, la Fondazione non è soltanto uno strumento supplementare nel dispositivo immaginato da Kennan nel 1946-48, essa diventa anche una posizione di ripiego. Infatti, nell'elite dirigente degli Stati Uniti, in favore della guerra di Corea, il padre della Guerra fredda è stato superato sulla sua estrema destra da un teorico temibile, Paul H. Nitze. Allo stesso modo, la vita politica interna è sommersa dalla "caccia alle streghe" di cui diventa leader il senatore Joseph McCarthy.
La maggior parte delle fondazioni che prosperano alla fine della guerra spendono la maggior parte del loro bilancio in programmi nazionali: la Fondazione Ford spende così, dal 1951 a 1960, 32,6 milioni di dollari in programmi educativi; 75 milioni per l'insegnamento dell'economia e della gestione, e quasi 300 milioni per gli ospedali e le scuole di formazione in medicina. Ma una parte dei suoi quadri desidera dirigere l'attività verso la parte internazionale. Un primo tentativo riguarda il Free Russia Fund, la cui presidenza è naturalmente affidata al padre della Guerra fredda, il generale George F. Kennan, che trova qui un punto di caduta per proseguire la sua carriera. Il suo bilancio è di 200.000 dollari. Nel giugno 1951, la Fondazione offre anche 1,4 milioni di dollari alla Free University, di Berlino Ovest. Quest'ultima è stata fondata nel 1948, a quei tempi la più vecchia università berlinese, situata nel settore sovietica, era stata "stalinizzata".
Nel rapporto annuale del 1951, Henry Ford menziona la "creazione di condizioni per la pace". Questo programma avrebbe per obiettivo "di tentatre di ridurre le tensioni esacerbate dall'ignoranza, l'invidia e l'incomprensione" e "di aumentare la maturità di giudizio e la stabilità della determinazione negli Stati Uniti e all'estero". Hoffman crea una squadra destinata a promuovere quest'idea di "condizioni per la pace". Ritroviamo accanto a lui Rowan Gaither, ma anche Milton Katz, suo vecchio assistente all'amministrazione del piano Marshall (ECA), e Robert M. Hutchins dell’università di Chicago. A partire dal 1° gennaio 1952, la squadra è rafforzata da un altro consulente dell'ECA, Richard M. Bissell Jr. Il 15 juillet 1952, i programmi internazionali della Fondazione Ford ammontavano a 13,8 milioni di dollari, ossia la metà della somma allocata ai programmi nazionali.
Nel marzo del 1952, Richard M. Bissell redige un testo di sedici pagine che si intitola "creare le condizioni della pace", fissando le grandi linee del programma futuro. Secondo il documento, "l'oggetto della Fondazione deve essere di aiutare a creare un contesto nel quale sarà possibile per l'Ovest, grazie alla nuova posizione di forza militare che è in grado di realizzare, di negoziare una pace giusta onorevole con L'Est". Ciò passerebbe come "una discussione sul disarmo" allo scopo di condurre alla negoziazione , suscitando "un'opinione pubblica favorevole" al processo. Bissell respinge l'idea di un confronto diretto, ma non crede all'eventualità di un disarmo e di una vera pace. Pensa piuttosto "che possiamo vivere nello stesso mondo insieme ai Russi senza entrar in guerra contro di loro, malgrado delle differenza profonde e costanti nel nostro stato di spirito e nei nostri interessi". Con ciò teorizza una dottrina vicina alla "coesistenza pacifica" sostenuta da Chruscev, dopo la morte di Stalin, nel 1956.
L'approccio moderato di Bissell si applica identicamente a livello nazionale: secondo lui, "lo stato dell'opinione attualmente negli Stati Uniti è troppo teso e emotivo, troppo vicino a una guerra di religione". Egli si oppone dunque al maccartismo, ma consiglia la prudenza. Considera che ogni sforzo ostensibile verso l'idea di disarmo potrebbe essere mal interpretata sulla scena interna, l'opinione pubblica non essendo pronta a affrontare un sistema dove non vi sarebbe "né guerra, né pace". Bissell propone che la Fondazione Ford non si coinvolga pubblicamente in una tale lotta, ma che cerchi a porre in opere la sua idea, raccogliendo dei dati e contattando degli specialisti in relazioni internazionali. È in questo contesto, che Hoffman ricerca il vecchio segretario aggiunto alla Guerra, John J. McCloy (diventato, nel frattempo, presidente della Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo predecessore della Banca mondiale), che raggiunto la Fondazione con uno dei suoi collaboratori Shepard Stone.
Secondo Volker R. Berhahn, l’iniziativa della Fondazione Ford andava più in là, sin dalle origini, del semplice sviluppo "di un contrappeso all'anticomunismo maccarthista ripiegato su di sé o di una lotta da Guerra fredda attraverso dei mezzi più sottili. Perché gli Stati Uniti erano diventati una potenza mondiale ma che l'opinione pubblica non era sempre pronta per le sfide future, l'obiettivo era di creare le basi popolari di una politica estere democratica condotta dalle elite della costa Est, e di assicurarsi che queste elite non perdessero terreno di fronte al nuovo risorgere delle politiche populiste e dell'isolazionismo".

Finanzia anche l’American Committee on United Europe (l’ACUE), una copertura della CIA incaricata di favorire la costruzione di un'Europa federale conforme agli interessi di Washington. L'ACUE è presieduta dal vecchio capo dei servizi segreti del periodo della Guerra mondiale ed il vice a presiderla dal fondatore della CIA.
L'azione della Ford presso il Congresso per la libertà della cultura è reso possibile, spiega Grémion, per la prossimità tra gli attori che costituiscono le due entità. Come il Congresso, la Ford è composta da "liberali" (nel senso statunitense del termine), dunque dalla sinistra non-comunista. "Strumento di una diplomazia non governativa, l'obiettivo dei suoi dirigenti [nel campo dell'arte] è di dare un'immagine della cultura americana diversa dall'assimilazione frequente alla cultura di massa". In ciò, "la Ford pone così sin dall'inizio la sua azione nel quadro di una pratica mecenatica illuminata".
In campo economico, l'azione della fondazione "si iscrive nel solco riformista del New Deal", il che gli vale i favori degli intellettuali del Congresso, che sono in maggioranza dei sostenitori della pianificazione e del Welfare State. Infine, essa è orientata verso lo sviluppo delle scienze sociali: Rowan Gaither stima che esse permetteranno un giorno di ottenere dei risultati brillanti in campo sociale quanto le scienze dell'ingegnere in campo tecnico. La Ford finanzia prioritariamente le scienze sociali, soprattutto quelle umane e la medicina. Essa moltiplica anche gli scambi universitari e accademici, e le creazioni istituzionali: finanzia il "Centro di sociologia europea" di Raymon Aron, e la rete di pianificatori Futuribili, di Bertrand de Jouvenel. La sua presenza è talmente discreta che, dopo un memorandum redatto da Shepard Stone dopo un viaggio in Europa, nel 1954, la fondazione è tenuta in alta considerazione in Europa, "anche nei circoli di estrema sinistra del Partito laburista britannico, la SPD tedesca e presso numerosi intellettuali radicali in Francia". L'ammirazione è reciproca: Shepard Stone è infatti molto attratto dall'alta cultura europea, che egli oppone alla cultura popolare statunitense, e si sente vicino agli intellettuali el Congresso che, dopo aver criticato il comunismjo, "valorizzano oggi la virtù della libertà e di una società libera". Egli finanzia dunque delle riviste vicine al Congresso, come Encounter, Preuves, e Forum.
Dopo molti mesi di conflitti interni, Shepard Stone ottiene la direzione dell'insieme del programma europeo della Ford alla metà del 1956. L'attività della Fondazione si amplifica. Stone reclama 5 milioni di dollari di bilancio supplementari, soltanto per il programma europeo. Le rivoluzioni ungheresi e polacche, represse nel 1956 dai Sovietici, convincono l'insieme degli azionisti di accedere alle sue domande. Questo denaro permette di aiutare i rifuggiati provenienti dall'Ungheria o dalla Polonia, e di installare delle strutture per accoglierli. La Fondazione organizza anche dei programmi di formazione e di studio per dei ricercatori venuti dal Patto di Varsavia, invitati per questo negli Stati Uniti ed in Europa occidentale. È questo un giochino perverso tanto amati dai servizi speciali: la CIA spera reclutare degli agenti tra gli economisti, i ricercatori in scienze sociali e gli esperti invitati dalla Ford, mentre il KGB pensa di inviare degli elementi fidati per acquisir il sapere statunitense.
Allo stesso tempo, dei programmi di promozione della lingua inglese, di studi statunitensi e di contatti tra il Giappone e l'Europa sono lanciati in Giappone. La diplomazia filantropica della Ford diventa mondiale. Ovunque nel mondo, essa si incarica di porre in rilievo la cultura statunitense e di guadagnare alla sua causa i non-allineati. In Africa, la minaccia di un allineamento dei paesi di nuovo indipendenti con Mosca motiva numerosi programmi di aiutoin loro direzione, soprattutto in Algria. Un programma agricolo è anche allestito in India, con l'aiuto di investitori europei, che Shepard Stone ha incitato a creare delle fondazioni sul modello della Ford.
Au niveau universitaire, la fondation Ford finance le St Antony’s College d’Oxford, spécialisé dans les sciences humaines, en 1959. Le Centre européen de recherche nucléaire (CERN) reçoit également des subventions à partir de 1956, tout comme l’institut du physicien nucléaire danois, Niels Bohr. Ce dernier peut ainsi, avec l’approbation de la CIA, faire venir au Danemark des délégations de scientifiques polonais, soviétiques, et même chinois, officiellement pour les vertus du « dialogue scientifique ». Dans la foulée, l’université d’Oxford reçoit elle-même une subvention d’1 million de dollars en 1958, tout comme le Churchill College de Cambridge. En France, la Maison des sciences de l’homme, dirigée par Gaston Berger, reçoit 1 million de dollars en 1959, pour la création d’un centre de recherche en sciences sociales défendue par des universitaires tels que Fernand Braudel.
La révélation, en 1966 et 1967, du financement du Congrès pour la Liberté de la culture par la CIA jete le discrédit sur la Ford, par ricochet. L’idée d’un lien entre la Ford et les services secrets états-uniens se répand. Au-delà, c’est l’ensemble des activités prétendument philanthropiques, menées par la Fondation en Europe, qui sont regardées d’un œil nouveau : ne s’agit-il pas d’une formidable opération d’ingérence culturelle états-unienne?
[Traduzione di Ario Libert]
L’histoire de la Fondation Ford ne s’est pas arrêtée avec le scandale de 1967. Les activités qu’elle a conduites depuis, et qu’elle poursuit encore aujourd’hui, font l’objet du second volet de cette enquête: Perché la Fondazione Ford sovvenziona la contestazione.
NOTE
[1] The International Jew - The World’s Foremost Problem
[2] Pierre Grémion, Intelligence de l’anticommunisme, Fayard, 1995.
[3] Volker R. Berhahn, America and the intellectual cold wars in Europe, Princeton University Press, 2001.
[4] La stratégie du «rollback» consiste à forcer un reflux des positions russes en Europe centrale. Elle s’oppose à la doctrine de « containment », qui vise à figer l’état des forces en présence, et à empêcher toute expansion soviétique. Le « rollback » a remplacé le « containment » après la chute de l’URSS.
[5] Le 6 mai 1953, le Council on Foreign Relations organise, grâce à des financements de la fondation Ford, un séminaire consacré aux relations entre les États-Unis et l’URSS. Y sont présents : John J. McCloy (président), Henry L. Roberts (secrétaire à la recherche), John Blumgart (rapporteur), Henry L. Roberts (banquier d’investissement), Robert Amory (CIA), Robert Bowie (Département d’État), McGeorge Bundy (Harvard), Merle Fainsod (harvard), George S. Franklin Jr. (CFR), Howard Johnson (Fondation Ford), Devereux C. Josephs, J. Robert Oppenheimer (Insitute for Advanced Study, Princeton), Dean Rusk (président de la fondation Rockefeller), Shepard Stone et Henry M. Wriston (président de l’université de Brown.
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La Fondation Ford paravent philanthropique de la CIA